Piu' impegno nella lotta contro l'influenza aviaria se si vuole evitare che un'epidemia possa trasferirsi all'uomo. E' questo l'appello rivolto ai paesi del Sud-Est asiatico dalla Fao, l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura e l'Oie, l'Organizzazione mondiale per la salute animale.
Piu' impegno nella lotta contro l'influenza aviaria se si vuole evitare che un'epidemia possa trasferirsi all'uomo. E' questo l'appello rivolto ai paesi del Sud-Est asiatico dalla Fao, l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura e l'Oie, l'Organizzazione mondiale per la salute animale.
''Il virus continua a circolare tra il pollame, e soprattutto tra le anatre che vivono nelle zone umide e paludose dell'Asia'', affermano in una nota le due Agenzie che invitano i Paesi colpiti dal virus H5N1 a ''investire maggiori risorse nel controllo e contenimento della malattia mediante un miglioramento della salute animale e dei sistemi veterinari''. Ma non solo: ''Sono necessari finanziamenti da parte della comunita' internazionale a sostegno delle campagne nazionali contro il diffondersi dell'epidemia, specialmente nei paesi piu' poveri''. Ecco perche' dal 23 al 25 febbraio si terra' a Ho Chi Minh City, in Vietnam, una Conferenza regionale sull'influenza aviaria animale. Veterinari dei paesi colpiti, ricercatori nazionali, rappresentanti di organizzazioni internazionali e regionali oltre che di Paesi donatori, discuteranno dei passi avanti fatti in campo scientifico, delle diagnosi, del lavoro di sorveglianza, della prevenzione e del controllo, della ricostruzione e ristrutturazione necessari nel settore, del commercio e della cooperazione internazionale oltre che delle possibile implicazioni per la salute umana.
La conferenza e' organizzata congiuntamente da Fao e Oie, in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanita' e dal ministero dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale del Vietnam. (Adnkronos Salute)