Nella riunione della Commissione per la valutazione degli studi di settore, che si è tenuta ieri presso l'Agenzia dell'entrate, gli esperti che rappresentano le categorie professionali hanno chiesto ai responsabili del fisco che in ogni caso i nuovi studi impostati sulla base delle richieste del ministero vengano applicati per almeno un anno sotto " monitoraggio" senza che lo strumento di controllo rilevi, ai fini dell'accertamento, maggior reddito. La preoccupazione principale dei rappresentanti delle categorie deriva infatti dal timore che l'Agenzia dell'entrate, sollecitata dal ministero che secondo la Finanziaria del 2005 ha previsto dagli studi di settore un maggiore introito di 3.000 milioni di euro, possa applicare in modo coercitivo e punitivo i nuovi sistemi pur di arrivare all'obbiettivo prepostosi. Già il fatto che la circolare interna dell'Agenzia dell'entrate, inviata a tutte le sedi periferiche, le solleciti a concentrare i loro sforzi sui contribuenti soggetti agli studi di settore è significativo di questa posizione.
La richiesta è stata sostanzialmente approvata dai responsabili dell'Agenzia presenti in Commissione che hanno ritenuto corretto che il passaggio dalla fase sperimentale a quella a regime veda un momento intermedio di " monitoraggio". In questo periodo transitorio, che dovrebbe durare almeno un anno, lo studio " monitorato" rappresenterà solo una presunzione semplice, priva, cioè dei requisiti di gravità, precisione e concordanza, richiesti dalle norme attuali per giustificare l'accertamento. Lo studio potrà, però, essere utilizzato da parte dell'Agenzia delle entrate ai fini della selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo, ma per essere applicato ai fini dell'accertamento richiederà la presenza di ulteriori elementi probatori. Il " monitoraggio" dovrà essere ora approvato dall'Agenzia delle entrate e dal Ministro dell'Economia a cui spetta l'emanazione del decreto di approvazione degli studi. La Commissione ha accolto anche la richiesta dei professionisti che volevano basare gli studi sugli incarichi svolti e pagati durante l'anno togliendo il riferimento ad altri criteri come l'età professionale ed il valore dei beni strumentali. Per quanto riguarda il settore veterinario lo studio riferito all'anno fiscale 2004 è ancora nella fase sperimentale e quindi il " monitoraggio", se approvato, partirà dal 2005. (Il Sole-24 Ore, 17 febbraio 2005)