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TECNOLOGI E MICROBIOLOGI NELLA FILIERA

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Sulla sicurezza alimentare l’industria italiana è all’avanguardia. Ne è certo il Presidente di Federalimentare Luigi Rossi di Montelera che dichiara: “da anni l’industria applica l’autocontrollo e il principio della rintracciabilità, diventato obbligatorio per tutti dal primo gennaio 2005. Ma adesso occorre fare un passo avanti in più per valorizzare gli strumenti e le competenze professionali in grado di percorrere l’intera filiera”. Federalimentare, che ha da poco pubblicato il Manuale Operativo per la Sicurezza Alimentare e la Rintracciabilità ( edizioni AgriSole), a cura di Dario Dongo, chiede competenze specifiche come quelle del microbiologo alimentare e del tecnologo alimentare. Su questo argomento, Federalimentare ha tenuto una giornata di approfondimento a metà gennaio (Sicurezza e qualità degli alimenti in Europa: il ruolo dei Tecnologi e dei Microbiologi alimentari). «Le competenze richieste per sviluppare qualità e sicurezza sono molteplici – ha affermato Bruno Biavati, Ordinario di Microbiologia Agraria e Presidente SIMTREA (la società che rappresenta i Microbiologi Alimentari delle Università italiane) – ed il contributo di tecnologi e microbiologi alimentari è certamente significativo. L’elevata professionalità, maturata da molteplici esperienze in vari settori di attività, fornisce ai microbiologi agro-alimentari le competenze per contribuire, sia a livello nazionale che europeo, alla soluzione delle nuove e riemergenti problematiche inerenti la qualità e sicurezza degli alimenti». Paolo Fantozzi, Ordinario di Tecnologie Alimentari e Presidente SISTAL (la società che rappresenta i Tecnologi Alimentari delle Università italiane) ha aggiunto che “deve essere rimarcato con forza il fatto che il tecnologo alimentare rappresenta l’unica figura professionale capace di percorrere l’intera filiera agroalimentare con competenze che vanno dal campo alla tavola. In particolare il tecnologo alimentare deve maggiormente essere coinvolto anche nello studio, nella stesura e nel controllo delle normative del settore agroalimentare». ( Fonte: Federalimentare)