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UE: SI’ ALL’ATTIVITA’ PLURIDISCIPLINARE

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La proposta di direttiva europea sui servizi nel mercato interno europeo è stata discussa lunedì scorso al Ministero delle Politiche comunitarie, alla presenza di ordini e associazioni professionali. Gli ordini hanno espresso preoccupazione per gli effetti che questa nuova normativa europea, che ha l’intento di snellire il mercato dei servizi, avrà sulle professioni. Ad esempio quali potrebbero essere gli effetti della liberalizzazione delle comunicazioni commerciali e pubblicitarie. La Direttiva prevede inoltre per i professionisti la possibilità di esercitare in forme pluridisciplinari. L’articolo 30 della proposta di direttiva stabilisce che “gli Stati membri provvedono affinché i prestatori non siano soggetti a requisiti che li obblighino ad esercitare esclusivamente una determinata attività o che limitino l'esercizio, congiunto o in associazione, di attività diverse". Pur ammettendo deroghe ed ulteriori regolamentazioni in ragione della specificità di ciascuna professione e della sua deontologia, la direttiva ammette la realizzazione di studi multidisciplinari, una possibilità che in Italia non è ancora stata oggetto di normativa se non in forma di ipotesi nelle proposte di Vietti e Castelli. Bocciatura piena invece da parte della UE alle prestazioni temporanee: un professionista non potrà esercitare in Italia per un tempo definito, ma dovrà ottenere l’autorizzazione a svolgere in toto la professione.