Il Ministro della Giustizia Roberto Castelli ha definito la propria proposta di riforma degli Ordini e delle professioni. Il testo non è ancora ufficiale e deve ancora essere presentato alle organizzazioni professionali, riunite con tutta probabilità in Via Arenula il 26 gennaio prossimo. Tuttavia, il Sole 24 Ore pubblica alcune anticipazioni dell’articolato e mette l’accento sull’estensione delle competenze esclusive e sulla conquista di nuovi spazi da parte degli Ordini. L’accreditamento dei “percorsi formativi” diventa prerogativa degli Ordini che però devono avere l’accortezza di notificare al Ministero dell’istruzione “i provvedimenti relativi alla formazione, all’aggiornamento e agli sbocchi professionali”. Secondo la bozza del Ministro, gli Ordini hanno la competenza di certificare la qualificazione professionale, ma anche quella di curare l’aggiornamento periodico obbligatorio. In questo ambito, osserva il quotidiano, gli Ordini acquistano un sostanziale monopolio del mercato sull’organizzazione di corsi e seminari, per il quale l’eventuale apporto di amministrazioni pubbliche, università e istituzioni scientifico-culturali è condizionato a intese e convenzioni. Castelli enfatizza il ruolo degli Ordini, tutori degli interessi generali meritevoli di specifica tutela. Gli Ordini assumono il ruolo ufficiale di “guardiano del mercato” e delle “prestazioni professionali”, essendo chiamati ad un “monitoraggio” dei “contenuti tipici delle prestazioni”.
Difficoltà per Raffaele Sirica, presidente del CUP, chiamato ad una riunione ravvicinata, il 26 gennaio prossimo: per parlare a nome di tutte le professioni del CUP è necessaria una discussione preventiva fra tutti i consigli nazionali e le Casse di previdenza, ma finora il testo del Ministro è da considerarsi “confidenziale”. ( fonte: Il Sole 24 Ore)