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RANDAGISMO, PROPOSTE DI DEDUCIBILITA’

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Misure fiscali per la prevenzione del randagismo e dell’abbandono degli animali. Sono contenute in una proposta inviata dalla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva ai Ministri della Salute, dell’Economia e degli Affari Regionali. La proposta, datata 26 novembre 2004 e indirizzata anche alla Conferenza Stato Regioni e alle competenti Commissioni Parlamentari, è firmata dal presidente della Società, Aldo Grasselli: “L’incentivazione del controllo della riproduzione animale- scrive Grasselli-, diminuendo il numero dei cani esistenti, rende più difficile il possesso irresponsabile degli animali. L’incentivazione dell’identificazione degli animali produce l’effetto di scoraggiare gli abbandoni e di aumentare il numero degli animali smarriti restituiti al legittimo proprietario. Il risultato finale è quello di ridurre i soggetti ricoverati nelle strutture pubbliche, con un notevole risparmio sui costi sopportati dalla collettività. Infatti- prosegue Grasselli- la spesa che lo Stato affronta per la cattura degli animali vaganti, il loro ricovero e mantenimento nei canili sanitari delle ASL ed in quelli rifugio dei Comuni, è ormai ingente e in continuo aumento”. In concreto, la proposta è quella di rendere interamente deducibile dai redditi, ai fini delle imposte, la spesa veterinaria sostenuta per l’identificazione ed iscrizione in anagrafe del proprio cane e per la sterilizzazione chirurgica dei propri animali d’affezione. Rispetto alla detrazione d’imposta per le spese sostenute per la cura veterinaria generica degli animali d’affezione, che rientra nella sfera personale del soggetto, la deduzione riguarda le spese sostenute per l’identificazione e il controllo della riproduzione degli animali, misure che rivestono carattere di utilità sociale.