Il morbo della mucca pazza non risparmia i nuovi partner dell'Ue: Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Secondo l'ultimo rapporto di Bruxelles, questa tendenza e' in netta crescita. Dal primo gennaio al 26 aprile di quest'anno infatti, i quattro paesi hanno segnalato la presenza di 10 nuovi focolai di encefalite spongiforme bovina (Bse), con un incremento sostanziale rispetto ai 12 casi che gli stessi stati avevano registrato nell'arco dell'intero 2003. Bruxelles sembra decisa a tenere la guardia alta in quanto proprio sulla mucca pazza i risultati del 2003 nell'Ue a Quindici erano stati piu' che incoraggianti: una riduzione dei focolai del 40% rispetto all'anno prima, a riprova che i partner erano decisi a debellare la malattia. L'obiettivo ora e' evitare che nei nuovi partner si assista ad una recrudescenza dei casi di mucca pazza considerando che proprio la sicurezza alimentare rischia di essere il tallone d'Achille della complessa operazione di allargamento realizzata il primo maggio dall'Unione. Il commissario europeo per la sanita' David Byrne ha dato qualche speranza affermando nei giorni scorsi che sul ritorno della fiorentina ''un dibattito avra' luogo in un avvenire prossimo''. Byrne ha spiegato che tra le eventuali soluzioni ''si potrebbe prevedere di innalzare da 12 a 18 mesi il limite di eta' per l'eliminazione della colonna vertebrale'', salvando quindi la fiorentina. Se Bruxelles decidera' di fare il grande passo l'ultima parola passera' ai 25 ministri dell'agricoltura europei. (ANSA).