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CURSI: NESSUNA BALCANIZZAZIONE DEL SSN

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Risparmiare sulla spesa previdenziale e ''dirottare'' una parte del risparmio verso l'area socio-sanitaria. E' questa la strada che al sottosegretario alla salute, Cesare Cursi, sembra ''ragionevolmente perseguibile'' e che, a suo parere, potrebbe consentire di realizzare quel Fondo per la non autosufficienza che non riesce a decollare proprio per mancanza di finanziamenti. Nella sua risposta a una interrogazione dei deputati della Margherita in commissione Affari Sociali della Camera (prima firmataria Rosy Bindi), il sottosegretario ha innanzitutto contestato che vi sia un ridimensionamento dei finanziamenti per il Fondo Sanitario Nazionale e, anzi, c'e' stato, a suo dire, un ''massiccio incremento dei fondi per la sanita''' a fronte del quale si registra, pero', una ''maggiore crescita della spesa'', imputabile anche all' invecchiamento demografico. Per Cursi occorre pero' anche una maggiore razionalizzazione del servizio sanitario nazionale sulla base di priorita' diverse. Primo obiettivo, ha precisato, e' quello di definire gli standard ottimali da offrire; il secondo di ottimizzare la domanda attraverso le Utap (unita' territoriali di assistenza primaria); terzo elemento e' il miglioramento continuo della qualita' fondato sull'educazione continua in medicina (il cosiddetto 'Governo Clinico'). Per quanto riguarda la salvaguardia del Servizio Sanitario Nazionale, Cursi ha sostenuto che ''e' sempre stata obiettivo prioritario del ministero della Salute''. Il paventato rischio di ''balcanizzazione dell'Ssn'' per il sottosegretario e' sostanzialmente infondato, e semmai deve essere imputato alla legge 3 del 2001 che avrebbe attribuito competenze alle regioni senza pero' definire strumenti per evitare la frammentazione del sistema. In ogni caso Cursi ha assicurato l'impegno del ministero a salvaguardare l'unitarietà del sistema stesso. (ANSA)