• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31982
cerca ... cerca ...

NUOVA UE, QUALE SICUREZZA ALIMENTARE?

Immagine
Il problema delle strutture e soprattutto dei controlli nelle imprese agroalimentari e nei macelli appare al momento il tallone d'Achille della piu' complessa operazione di allargamento che l'Ue abbia mai dovuto affrontare. Dopo il 1 maggio, inoltre, devono essere ridisegnate le frontiere esterne dell'Unione e tocchera' ai nuovi partner garantire in 37 nuovi posti di frontiera la sicurezza degli prodotti e la salute degli animali vivi che entreranno nell'Ue. Bruxelles e' fiduciosa che tutto funzionera' al meglio. I nuovi partner hanno dovuto recepire al galoppo nella loro legislazione, un vero e proprio arsenale di misure sanitarie e di controllo tra le piu' severe del mondo. Il passaggio dalle regole scritte alla pratica rischia di aprire delle falle anche per 'l'esplosione' dei movimenti commerciali. Sono infatti 11.000 le aziende agroalimentari gia' in regola nei paesi aderenti che potranno commercializzare i loro prodotti senza dazi, ne' quote ne' limiti quantitativi. Le imprese e i laboratori che al momento pongono piu' problemi sono i macelli, le latterie, gli impianti frigoriferi, i centri per la lavorazione di carni, pollame e pesce. Gia' nei mesi scorsi i nuovi partner hanno dato un severo giro di vite alle aziende che non erano in grado di adeguarsi agli standard europei: solo la Slovacchia e la Repubblica Ceca hanno chiuso rispettivamente 217 e 586 aziende. Bruxelles vuole essere rassicurante e sostiene ''che i periodi transitori accordati non riguardano problemi legati alla sicurezza alimentare. Si tratta di aziende - dice - che rispettano tutte le regole in materia di igiene ma hanno bisogno di piu' tempo per intervenire su strutture o impianti''. Queste imprese non potranno esportare i loro prodotti nel mercato europeo ma limitarsi al mercato nazionale. I loro prodotti potranno essere individuati grazie a un marchio di ispezione di forma quadrata invece del classico ovale con all'interno la scritta C.E.E. Bruxelles non intende abbassare la guardia. Il commissario europeo alla sanita' David Byrne ha gia' fatto sapere che ''gli ispettori europei continueranno a monitorare la situazione sul terreno. Dal novembre scorso sono state 130 le ispezioni sanitarie nei nuovi stati membri. La Commissione e le autorita' sanitarie nazionali possono contare anche su un nuovo sistema di controllo degli scambi denominato 'Traces' (“Tracce) che permette di seguire online i movimenti dei trasporti agroalimentari in Europa. Tramite la registrazione dei certificati necessari al trasporto degli animali, 'Tracce' permette di individuare all'istante i capi malati, dove hanno transitato e la fattoria di provenienza. Le istituzioni europee saranno sempre piu' presenti nei nuovi stati membri grazie anche a organismi di riferimento che contribuiranno al far rispettare la legislazione europea. Con questo obiettivo 24 laboratori nazionali nei nuovi partner hanno aderito alla rete europea che ha il compito di verificare l'eventuale presenza di organismi geneticamente modificati (Ogm) in cibi e mangimi. Saranno coordinati dal Centro comune di ricerca di Ispra (Varese). (ANSA).