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CUCCIOLI DALL’EST, APPELLO ANMVI A UEVP

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La mortalità dei cuccioli provenienti dall’Est Europa sfiora il 70%. “Quando va bene”- scrive il Corriere della Sera di sabato scorso- i cani e gatti arrivano in Italia malati, dopo aver viaggiato fino a 40 ore con poca acqua e poco cibo, stipati su giacigli fatti di carta di giornale. Il fenomeno dell’importazione dei cuccioli dall’Est è in crescita: nel 2003 sono stati importati 52.684 cuccioli da Ungheria, Polonia e Slovacchia, mentre altri 28.000 sono arrivati da altri Paesi dell’Est. Il record è dell’Ungheria che ha esportato 287 partite di da 19.964 cani e 84 partite da 1.457 gatti. Segue la Polonia con 19 partite da 1.348 cani e 14 partite da 485 gatti. Infine, dalla Repubblica Slovacca sono stati importati 1430 cuccioli di cani. “Stiamo parlando di tre Paesi che dal 1 maggio 2004 entreranno a fa parte dell’Unione Europea- si legge nel comunicato che l’ANMVI ha inviato oggi all’UEVP, per sollecitare la nascita di un coordinamento fra gli attuali Stati membri e i dieci Paesi dell’Europa allargata. “La veterinaria europea- scrive l’ANMVI, rappresentante dell’ Italia nell’UEVP- chieda l’adozione di misure restrittive e controlli più rigidi per la prevenzione delle patologie ereditarie e delle malattie infettive negli animali da compagnia, anche in ragione dei risvolti sanitari di queste ultime sull’uomo. Il Ministero della Salute dell’Italia si è già fatto promotore di accordi con i principali Paesi dell’Est europeo. E’ indispensabile, ora che l’Europa si allarga a dieci Paesi sottoscrittori del Trattato di Atene, che nasca un coordinamento delle attività di controllo e di vigilanza veterinaria e che tutta la veterinaria europea riservi la dovuta attenzione al fenomeno, contribuendo all’invio di dati e informazioni alle rispettive associazioni professionali di categoria e ad un’opera di sensibilizzazione del pubblico degli aspiranti “proprietari”. I medici veterinari italiani- conclude il comunicato – sono da anni in prima linea per contrastare un fenomeno di cui possono testimoniare per esperienza diretta la sconcertante portata sanitaria”. Già un anno fa, l’ANMVI suggeriva al Ministero della Salute l’innalzamento del limite di età dei cuccioli oggetto di transazione a 3 mesi. A questa proposta Sirchia rispondeva all’ANMVI che “ eventuali riformulazioni della disciplina vigente non potranno che essere assunte a livello comunitario tramite modifiche della direttiva 92/65 CEE”. La Direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo 12 novembre 1996, n. 633, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 18 dicembre 1996.