L' Europa ha deciso di prorogare sino al prossimo 23 aprile le barriere sanitarie alzate nei confronti degli Usa per proteggersi dal rischio di estensione dell' epidemia del virus dei polli, che ha gia' fatto 24 vittime nel sud-est asiatico, con gravissime conseguenze anche sul piano economico.
La Commissione europea ha annunciato la proroga delle misure preventive, ieri a Bruxelles, al termine di una riunione del Comitato europeo per la catena alimentare che raggruppa i direttori veterinari degli Stati membri.
In base alla decisione continueranno quindi ad essere messi al bando dal Mercato Unico Europeo le importazioni di uova, da cova e da consumo, di pulcini e tacchini di un giorno destinati all' allevamento. Ufficialmente e' vietata anche l' importazione di carne di pollo, ma di fatto l' Europa non ne importa in quanto il processo di macellazione seguito dagli Usa (ossia il trattamento con cloro ed altre sostanze chimiche nonche' l' irradiazione) non e' conforme alla normativa sanitaria europea.
Le misure di prevenzione saranno rivIste dagli esperti veterinari europei il prossimo 30 marzo. In quell' occasione verra' anche esaminato il bando deciso dall' Ue fino al 6 aprile, nei confronti del Canada, sempre pollame e uova da cova, in seguito alla scoperta in quel Paese di una variante dei virus dei polli. Il Commissario europeo per la Sanita', David Byrne di ritorno da Washington, ha indicato ieri ai ministri dell' Agricoltura dell' Ue riuniti oggi a Bruxelles, l' intenzione di sviluppare con i colleghi Usa una grande collaborazione in campo sanitario. In particolare Byrne ha suggerito di iniziare ad approfondire le problematiche legate alla carne di pollo, alla peste suina, ai prodotti di origine animale, ai residui e alle ispezioni. Rimangono sempre chiuse le frontiere europee anche all' importazione di pollame, uova, prodotti a base di pollo e uccelli da voliera, provenienti dai paesi del sud-est asiatico. (ANSA).
