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BTV, SIRCHIA: SEGUITE LINEE DI INDIRIZZO

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Il Ministro della Salute Gerolamo Sirchia difende a spada tratta l’operato del suo dicastero e le strategie messe in atto per affrontare non solo la blue tongue in sè, ma anche le polemiche che la stanno accompagnando. E lo fa con un’intervista pubblicata al sito del SIVeMP, nella quale si dilunga sul ruolo dei medici veterinari. “ E’ importante – dichiara Sirchia- che i medici veterinari, una volta definite le linee di intervento a seguito di valutazioni scientifiche, agiscano coerentemente con le linee di indirizzo definite”. I medici veterinari- prosegue il Ministro - sanno che la possibilità di ottenere risultati efficaci dipende soprattutto dall’applicazione della profilassi vaccinale nella maniera più estesa e nei tempi e modi più adeguati, vale a dire, come indicato dalle linee guida, dalla scelta dei momenti più opportuni e di animali in condizioni di salute idonee”. Sull’ipotesi di lasciare al veterinario la decisione di vaccinare o meno, il Ministro chiarisce che “la professionalità del medico veterinario è determinante” e ricorda quanto dichiarato al Convegno della FNOVI dello scorso gennaio : “ ritengo importante- afferma- che ogni azienda identifichi un proprio veterinario di riferimento e vengano definiti quanto prima i criteri per individuare correttamente questa figura professionale che dovrebbe rappresentare il collegamento tra la difesa delle attività zoosanitarie nelle aziende zootecniche e il servizio veterinario ufficiale deputato al controllo, al monitoraggio e all’applicazione dei piani di profilassi”. Per il Ministro della Salute “ la Commissione d’inchiesta ha messo in evidenza la precarietà della situazione sanitaria di molti allevamenti che meriterebbe, al di là dei provvedimenti provocati dalla diffusione della Blue Tongue in Italia, una verifica permanente da parte dei Servizi Veterinari ed una sensibilizzazione adeguata degli allevatori”. Sui danni delle campagne vaccinali. stimati dal Minsitero al di sotto dell’1%, Sirchia spiega che i dati “ corrispondono a quanto disponibile ufficialmente presso le Regioni e presso le Agenzie nazionali che si occupano della raccolta dei dati anche per quanto riguarda la produzione del latte”. Infine, sulla vaccinazione estesa ai bovini il Ministro spiega che “I bovini costituiscono il serbatoio del virus il quale viene poi trasferito da un insetto, il culicoide, agli ovini che si ammalano e muoiono. La vaccinazione dei bovini è stata ritenuta necessaria dall’Unione Europea sia per interrompere la diffusione della malattia sia per garantire che i bovini non fossero veicolo di trasmissione del virus nei capi della zootecnia del Nord del Paese”.