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ECM, GLI EDITORI CHIEDONO LA FAD

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Si faccia partire la Formazione a Distanza in Sanita': e' questa la richiesta unanime che arriva da enti, istituzioni e aziende emersa durante la presentazione delle Linee Guida per i provider di formazione nel campo della educazione continua in medicina, nuova iniziativa lanciata dall'Associazione Italiana Editori (AIE). Le Linee Guida costituiscono il primo esempio in Italia nel settore della formazione sanitaria, realizzato grazie alla disponibilita' dei soci AIE a collaborare con il Ministero della Salute per la definizione di regole trasparenti e condivise da applicare a chi fa formazione. Ma l'urgenza resta la formazione a distanza: ''senza la partenza della sperimentazione - che prevede il nuovo sistema di accreditamento dei provider (cui spetta la responsabilita' della qualita' dell'evento formativo) in sostituzione a quanto accade oggi con l'accreditamento dei singoli eventi - il sistema e' ingestibile e quindi ingessato''. ''E' ora di passare all'accreditamento dei provider ha chiarito Riccardo Vigneri, coordinatore della Sezione Formazione a Distanza (FAD) della Commissione Nazionale ECM. L'accreditamento dei singoli eventi, solo residenziali e in numero di oltre 70mila nel 2003, non ha consentito controlli efficaci, che sono stati svolti solo sui documenti da troppi referee (piu' di 5mila), non adeguatamente formati e gestiti da un numero insufficiente di funzionari ministeriali. Il problema e' ancor piu' complesso, visto che la certificazione di qualita', osteggiata dalle Regioni, non e' stata compresa nelle sue prerogative di garantire qualita' e trasparenza''. Una situazione per cui la stessa Associazione Italiana Editori (AIE) si dice ''preoccupata della totale assenza di informazione sullo stato di avanzamento della sperimentazione preliminare e della totale mancanza di previsioni sui tempi di avvio ha sottolineato Fernando Folini, consigliere AIE e coordinatore Gruppo ECM dell AIE Non bisogna dimenticare che gli editori sono arrivati a questo appuntamento effettuando cospicui investimenti in strutture, personale e organizzazione. Una ulteriore dilazione rischierebbe di lasciare questo settore in mano a operatori meno qualificati''. (ANSA).