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FARMACI, SVILUPPI NELL’INCHIESTA TAPIRO

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L’organizzazione degli “allevamenti dopati” faceva capo a Rimini, ma agiva in tutto il centro nord e a San Marino. Il cuore del traffico sembra essere la Lombardia dove sono state sequestrate ingenti quantità di sostanze vietate. I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere, all’esercizio abusivo della professione veterinaria, fino al commercio e alla somministrazione di medicinali guasti, all’adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari “per avere corrotto e adulterato sostanze destinate all’alimentazione umana prima che fossero distribuite per il consumo. In particolare somministrando fuori da ogni controllo e senza alcuna verifica veterinaria, sostanze medicinali che venivano poi riscontrate nelle carni”. Si apprende dal Corriere della Sera che gli sviluppi dell’inchiesta, denominata “operazione tapiro”, hanno portato all’arresto di dirigenti di industrie chimiche, impiegati, finti farmacisti, medici veterinari, allevatori e imprenditori agricoli. Un ufficiale del NAS spiega che si tratta di “un’ associazione dalla sconcertante solidarietà nelle diverse fasi commerciali: dal reperimento alla somministrazione dei principi attivi puri”. Si parla di 1.100 confezioni di principi attivi per uso umano e veterinario e 6.700 chilogrammi di principi attivi ad uso veterinario; 4000 conigli sono stati trattati con cloramfenicolo, 1180 vitelloni maschi positivi al 17 beta-boldenone.( Corriere della Sera, Milano)