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POLLI, VALPREDA: TROPPI ALLARMI

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Agli esperti di Roma che hanno ordinato una vaccinazione antinfluenzale a tappeto per allevatori, veterinari, macellatori, il direttore della Sanità pubblica Mario Valpreda ha risposto: «Il vaccino non serve». L´emergenza è scattata dopo i sospetti casi, in Vietnam, di trasmissione del virus influenzale dall´animale all´uomo. L´Organizzazione mondiale della Sanità teme, in particolare, che un´epidemia contemporanea dell´uomo e dei polli possa in qualche modo far incrociare i due virus che, in questo modo, potrebbero «ri-combinarsi» dando vita a un nuovo ceppo virale immune ai vaccini. Il Ministero della Salute, facendo proprio questo timore dell´Oms, ha diramato a tutte le regioni la disposizione di riprendere la campagna di vaccinazione conclusa in autunno. La nuova categoria a rischio è quella di tutti gli addetti che sono a contatto con i polli: non solo gli allevatori, ma anche macellai e veterinari. Se, infatti, queste persone dovessero contrarre l´influenza mentre, per lavoro, sono in contatto con polli anch´essi infetti, sarebbe molto alta la probabilità di una «fusione» fra i due virus.
Per le autorità sanitarie regionali, tuttavia, questo allarme risulta sproporzionato in una regione, come il Piemonte, dove la situazione epidemiologica non desta preoccupazione. L´epidemia influenzale, annunciata per gennaio, non si è di fatto ancora vista. Negli allevamenti di polli, inoltre, non si sono verificate infezioni influenzali del ceppo pericoloso per la trasmissione all´uomo. «Pur confermando la validità delle indicazioni ministeriali - ha spiegato Valpreda - non ci sono, al momento, le condizioni sanitarie e organizzative per procedere a campagne straordinarie di vaccinazione delle categorie a rischio». ( Repubblica, Torino, 21/01/2004)