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INFLUENZA POLLI: LA FAO LANCIA L’ALLARME

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Nell’ultimo mese, molti paesi del mondo sono in allerta per malattie trasmesse dagli animali all’uomo. Ieri, la Fao, l'organizzazione dell'ONU per l'Alimentazione e l'Agricoltura, ha lanciato l’allarme per il diffondersi dell’influenza aviaria in Estremo Oriente. Nonostante le misure adottate dai paesi colpiti (Vietnam, Corea del Sud, Giappone e ora Taiwan) ''la situazione continua ad essere preoccupante''afferma un comunicato dell'organismo delle Nazioni Unite, che ha mandato un proprio esperto ad Hanoi per collaborare con il governo vietnamita e con la squadra dell'Oms, l'organizzazione mondiale della Sanita'. ''Il serbatoio virale e' rappresentato dagli uccelli selvatici -afferma la nota - e non c'e' modo di controllarlo''. ''Non ci sono sino ad oggi riscontri specifici di trasmissione della malattia da uomo a uomo, ma questo elemento deve essere trattato con molta serieta' e precauzione'', spiega la FAO. ''Se il numero delle persone contagiate dovesse aumentare, si dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilita' di un nuovo ceppo virale che si evolve dallo scambio tra i genomi dell'influenza umana e quelli dell'influenza aviaria''. Roberto Bertollini, direttore tecnico dell’Oms per l’Europa ritiene sia difficile stimare se le nuove infezioni passate da animali all’uomo siano cresciute negli ultimi anni poiché col tempo è molto aumentata l’attenzione delle autorità locali, il monitoraggio e la capacità di diagnosi. “L’incremento della popolazione, degli animali d’allevamento e della promiscuità con essi – sottolinea Bertollini – può tuttavia accrescere la probabilità di infezione. Oggi che le persone viaggiano di più, le patologie infettive sono diventate potenzialmente più pericolose. E questa è una delle grandi sfide che la sanità pubblica si trova a fronteggiare”. (ANSA/ Il Sole 24Ore).