In Italia nessun allarme per l'influenza dei polli che ha colpito l'Estremo Oriente. Il nostro Paese ha un ottimo sistema veterinario che tiene costantemente sotto controllo la situazione ed e' pronto ad intervenire tempestivamente in caso di epidemie. A tranquillizzare gli italiani sui rischi di diffusione della malattia aviaria e' Gianni Rezza, epidemiologo e infettivologo dell'Istituto Superiore di Sanita' che invita a non temere anche per eventuali 'casi di importazione' visto che il virus non puo' trasmettersi da uomo a uomo ma solo dai volatili alle persone. ''Controllare questo tipo di epidemia - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - e' piuttosto semplice: basta 'sacrificare' gli animali malati'' La possibilita' piu' temuta dall'Oms, invece, quella di una mutazione (attraverso un adattamento, magari attraverso un passaggio intermedio nel maiale) che permetta l'infezione da uomo a uomo ''e' remota: potrebbe avvenire ma anche non verificarsi mai. E in ogni caso e' solo una possibilita' futura, legata al calcolo delle probabilita' piu' che a certezze scientifiche. (segue) In Europa, inoltre, i rischi sono anche molto limitati perche' i contatti diretti con i volatili non sono frequenti. ''Non abbiamo - aggiunge Rezza - le condizioni di allevamento dei polli di tipo orientale o la presenza di mercati di animali vivi, elementi che favoriscono le infezioni. Non e' un caso che queste malattie vengano tutte da quelle regioni. Soprattutto nella provincia del Gangdong, culla della Sars, dove i polli si allevano insieme ai maiali, principali serbatoi dei virus, e a stretto contatto con l'uomo''.
Nessun rischio nemmeno per il consumo di polli, anche al ristorante cinese. ''E' carne bianca, salutare - conclude Rezza - e puo' essere tranquillamente mangiata''.