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ALLEVATORI USA: NO AI TEST, SI ALL’ID

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Due terzi dei 660 allevatori statunitensi consultati dalla Reuters sono contrari all’obbligo di testare tutti i capi ai fini della lotta alla BSE, metodo usato in Giappone per la massima sicurezza alimentare. Più della metà ritiene che il Governo dovrebbe prevedere i marchi auricolari per tutti i capi allevati in USA, per accelerare la tracciabilità degli animali in caso di emergenze sanitarie. Il 70% degli allevatori intervistati chiede alla FDA di rafforzare i divieti sull’utilizzo degli scarti della macellazione ai fini mangimistici e di estendere il divieto ai polli e ai suini. L’indagine, condotta al congresso annuale dell’ American Farm Bureau Federation, la maggiore associazione allevatoriale degli Stati Uniti, rivela lo stato di shock in cui si trova ancora la zootecnia americana dopo il primo caso di BSE, nello Stato di Washington, in conseguenza del quale Giappone e numerosi altri Paesi Asiatici importatori di carni hanno chiuso i rapporti commerciali con gli USA.” Dobbiamo avviare un sistema di tracciabilità dei nostri capi- hanno dichiarato gli allevatori al congresso. Il test anti-BSE obbligatorio per tutti i capi avviati alla macellazione, secondo il metodo di sorveglianza adottato in Giappone, è ritenuto a molte associazioni di consumatori americani il metodo più sicuro per scongiurare rischi epidemiologici ed alimentari, ma gli allevatori americani sostengono che la catena alimentare sia già sicura e che il “metodo giapponese” contribuirebbe solo a diffondere il panico fra i consumatori. Il Governo e l’industria della carne, negli USA, ribadiscono del resto che la scienza non dà indicazioni tali da sostenere la necessità di testare tutti i capi, una procedura che costerebbe, fra l’altro, 30 dollari per animale. L’anno scorso su 36 milioni di bovini macellati, sono stati testati per la BSE 20, 000 capi. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli USA sta pensando di raddoppiare il numero dei test. Il 59% degli intervistati si è detto invece favorevole all’obbligo di un sistema di identificazione per tutti i capi, che permetterebbe a quelli a rischio BSE di essere identificati in 48 ore. Al momento il governo federale sta lavorando ad un programma di ID volontario, il cui costo è stimato intorno ai 70 milioni di dollari.( Reuters)