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QUALIFICHE PROFESSIONALI NELLA UE

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Per un solo voto (11 favorevoli, 10 contrari) e con l'approvazione di numerosi emendamenti, la commissione giuridica e per il mercato interno ha adottato la relazione di Stefano ZAPPALA' (PPE/DE, I) sul riconoscimento delle qualifiche professionali. La direttiva si applica ai cittadini comunitari che desiderano praticare una libera professione in uno Stato membro diverso da quello in cui hanno conseguito la loro qualifica professionale. Tra gli aspetti maggiormente dibattuti della proposta figurano gli articoli relativi alle definizioni di professione regolamentata, delle qualifiche professionali e del titolo di formazione, nonché quello relativo al livello di qualifica professionale, laddove l'organo parlamentare propone quattro livelli anziché cinque. Non solo, ma lo Stato membro di destinazione dovrebbe permettere a quei professionisti che sono stati ammessi ad esercitare una professione attraverso una qualifica ottenuta ad un livello inferiore di essere riconosciuti al livello più alto. Secondo la proposta dell'Esecutivo, i prestatori di servizi possono operare in un altro Stato membro fino a 16 settimane all'anno senza esservi registrati. I deputati ritengono invece che lo Stato membro ospitante può esigere che il prestatore si registri presso l'autorità competente di quel Paese prima di esercitare quella professione. Nel caso di specifiche qualifiche professionali, quali quella di architetto, ingegnere o geometra, la Commissione ha proposto che un professionista possa accedere ed esercitare la professione se negli ultimi dieci anni ha esercitato per almeno due anni. L'organo parlamentare ha modificato la proposta, esigendo due anni consecutivi di esercizio della professione nei cinque anni precedenti. Il dibattito è aggiornato al 15 gennaio prossimo.