L'introduzione della vaccinazione degli ovini contro la 'lingua blu' ha determinato negli ultimi due anni in Abruzzo una riduzione del 30% della produzione di latte. A denunciarlo e' l' Associazione regionale produttori ovicaprini (Arpo) che ha invitato il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, a ''rivalutare la vaccinazione cosi' come e' stata condotta sinora''. Dall'analisi dell'Arpo risulta che, a parita' di ogni altra condizione, la vaccinazione ha portato Associazione regionale produttori ovicaprini (Arpo) che ha invitato il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, a ''rivalutare la vaccinazione cosi' come e' stata condotta sinora''. I dati sono stati inviati a Sirchia con una lettera di accompagnamento in cui viene fatta una riflessione: ''Continuando di questo passo, lei sara' sicuramente ricordato come il ministro che ha piu' contribuito a debellare la zootecnia soprattutto nelle aree marginali, costringendo alla chiusura piccole realta' che se in qualcosa hanno difettato e' sicuramente nel non farsi riconoscere il ruolo che svolgono nel mantenere il territorio e nell'impedire il totale abbandono delle nostre montagne''. Nel 2001, secondo i dati resi noti dall' Associazione, la produzione del latte e' stata di 32.000 litri, nel 2002 e' scesa a 28.000 litri e nel 2003 ha subito ancora un balzo all'indietro fino a 22.000 litri di latte. ''Essendo la vaccinazione contro la lingua blu l'unico elemento di variazione introdotto in questo periodo - evidenzia Marcelli – possiamo tranquillamente affermare che in due anni la produzione e' scesa del 30% proprio grazie agli effetti del vaccino''. (ANSA).