Non è dato sapere quanti siano i possessori di aracnidi che ne hanno denunciato il possesso alle Prefetture entro il 4 ottobre scorso, come previsto dal Decreto che vieta il commercio e la detenzione di “aracnidi altamente pericolosi per l’uomo”. Solo gli appassionati aracnofili hanno potuto inoltrare agli Uffici Territoriali competenti voluminose dichiarazioni “spontanee” che rischiano di rimanere lettera morta. Tutto questo semplicemente perchè il decreto non elenca le specie soggette a denuncia, nè fornisce precise indicazioni su come presentarla. Il Ministero della Salute correrà ai ripari e sta valutando l’istituzione di una commissione in grado di preparare una lista di aracnidi da denunciare e così perfezionare il Decreto. “ In certi casi – spiega Massimo Millefanti della SIVAE- sono state denunciate centinaia di specie delle quali sono stati indicati dettagli sulle loro uova, che sono a migliaia, per cui non è davvero facile capire come le autorità valutino questi rapporti”. In Italia si contano circa 150 soci di aracnofilia, detentori informati, appassionati che sanno di che specie si parla, per gli altri si può ipotizzare un possesso inconsapevole, frutto di acquisti, un pò alla moda, al di fuori dei confini italiani. Massimo Millefanti ritiene che la lista vada fatta, ma in Italia – precisa- “non si sono registrate aggressioni significative nè tanto meno decessi”. La lista potrebbe comprendere in tutto “una decina di scorpioni e tra i ragni il gruppo delle vedove”. Non si tratta di sottovalutare la pericolosità, ma di ristabilire le giuste proporzioni del fenomeno, rendere applicabile il dettato normativo e soprattutto impedire che, in mancanza di un elenco preciso si colpiscano indistintamente migliaia si soggetti “ anche quelli -conclude Millefanti – che sono utili per ricerche con finalità scientifiche”. Millefanti a questo proposito ricorda proprio gli studi sui veleni, sul loro grado di pericolosità ma anche i loro effetti terapeutici. “In Italia – conclude- questo tipo di ricerche le stanno svolgendo pochissimi ricercatori: si contano, alla lettera, su una mano”. Fra questi ricorda il Professor Arnò di Aracnofilia con il quale la SIVAE sta collaborando.