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TAR LAZIO CONFERMA ORDINANZA SIRCHIA

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Il 13 novembre il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di alcune associazioni contro l' ordinanza del ministero della salute Girolamo Sirchia sulla tutela dai cani potenzialmente pericolosi. Il ricorso era stato proposto, tra gli altri, dall' associazione ''Dalla parte dei cani'' che aveva chiesto la sospensione immediata del provvedimento ''perche' adottato in mancanza di adeguata istruttoria''. I ricorrenti avevano anche messo in dubbio la legittimita' costituzionale delle parti dell' ordinanza che riguardavano l'obbligo di assicurazione e il divieto di possesso di cani da parte di pregiudicati e delinquenti abituali. L' ordinanza ''urgente per la tutela dell' incolumita' pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi'' era stata emessa lo scorso 9 settembre. Il ricorso era stato proposto anche dal 'Working Pit Bull Club Italia'. Tra le ragioni che hanno motivato la decisione dei giudici anche la mancanza, nell'ordinanza, della definizione di ''pit bull come una razza canina e l'irrilevanza di atti regionali in materia, in quanto inefficaci a risolvere il problema''. Ma anche il fatto che ''l'ordinanza non affermi tout-court che razze canine abbiano spiccate attitudini aggressive'', quanto invece il divieto di addestramenti finalizzati ''a esaltare la potenziale pericolosita' che, se non fosse sviluppata, non creerebbe alcun allarme sociale''. Giustificato, per il Tar anche il riferimento alla responsabilita' per i danni causati dall'animale, quindi alla ''presunzione assoluta di colpa, che giustifica sia forme d'assicurazione obbligatoria, sia l'obbligo d'interessare l'Asl in caso di non assoggettamento all'ordinanza''. Un punto che, concludono i giudici ''serve a responsabilizzare i proprietari a non abbandonare i cani e, quindi, risponde a esigenze etiche di salvaguardia della vita e del benessere degli animali''. (fonti:ANSA/Adnkronos)