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BOLDENONE, RAPPORTO 2002

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Nel rapporto 2002 dei servizi veterinari della Regione Lombardia 530 animali su un totale di 6301 capi esaminati sono stati trattati con sostanze vietate quasi tutti con boldenone. Mario Astuti, direttore dell’Unità Organizzativa Veterinaria della Regione Lombardia: “le analisi per la ricerca del boldenone sono in corso sin dal 1995, ma i primi vitelli positivi li abbiamo scoperti solo nell’agosto del 2001, probabilmente perchè allora è iniziata la circolazione illegale di questo anabolizzante. Nel 2002 il Ministero della Salute ha stabilito come limite ammissibile un quantitativo residuo della sostanza nelle urine dell’animale di 2 parti per miliardo: ciò ha portato ad una leggera diminuzione dei casi annoverabili tra gli illeciti, ma non ha certo risolto il problema di fondo. I controlli dell’anno scorso infatti hanno portato a sequestri in un centinaio di allevamenti. La questione dell’uso illecito di ormoni e di altre sostanze anabolizzanti negli allevamenti non è nuova. Negli anni 70 venivano usate sostanze ormonali a base di estrogeni, negli anni 80 si passò all’utilizzo di beta agonisti, farmaci destinati alla cura delle malattie respiratorie che presentano però un effetto secondario anabolizzante. Adesso è il momento del boldenone, che, probabilmente, presto verrà sostituito nel mercato illegale con altre sostanze vietate. Così come avviene in certe categorie di atleti si cambia tipo di doping sperando di aggirare i controlli”. La centrale di distribuzione degli anabolizzanti sarebbe localizzata in Spagna. I controlli veterinari, scrive il Corriere Lombardia oggi, vengono di solito eseguiti negli allevamenti perchè gli animali sottoposti a trattamenti illeciti metabolizzano velocemente le sostanze proibite e questo rende molto difficile la loro identificazione in laboratorio. In Piemonte i servizi veterinari hanno scoperto mix di anabolizzanti somministrati il venerdì sera, quando i servizi veterinari non effettuano controlli, se non 48 ore dopo la somministrazione, eludendo il riscontro di boldenone nelle urine. In altri casi i controlli vengono vanificati interrompendo la somministrazioni qualche giorno prima della macellazione.( Corriere Lombardia, 3 novembre 2003)