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PIT BULL, IL PARERE FINALE DEL CSS

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La IV sezione del Consiglio Superiore di Sanità ha concluso venerdì scorso le audizioni sul problema delle aggressioni canine. La relazione conclusiva è stata trasmessa al Ministro della Salute Girolamo Sirchia che ne valuterà i contenuti e prenderà le decisioni che riterrà opportune. Nella relazione il CSS ribadisce che è indispensabile l’applicazione su tutto il territorio nazionale dell’anagrafe canina e della omogeneità dei mezzi di rilevazione, al fine di rendere uniforme e possibile l’identificazione dei cani. Rileva inoltre che le disposizioni contenute nel Regolamento di Polizia veterinaria sono tutt’ora valide, non solo ai fini della profilassi della rabbia ma anche ai fini dell’incolumità dei cittadini da aggressioni da cani nei luoghi pubblici, e raccomanda di vigilare in merito al loro rispetto. Ma soprattutto il Consiglio Superiore di Sanità ritiene, al fine di ridurre gli incidenti da morso di cane che causano gravi danni di rilevanza sanitaria, di non poter identificare con certezza scientifica razze definibili “potenzialmente pericolose”. Vengono però segnalate alcune razze che per la loro recente o incompleta domesticazione e la loro storia evolutiva e selettiva si configurano a rischio di gestione e/o inadatte alla vita in ambiente urbano. Ciò per le loro spiccate reazioni di difesa attiva, di territorialità e vigilanza e per la mole gigante di alcune di esse: fila brasileiro, dogo argentino, rafeiro de alentejo, cao da serra de estreilla, tosa inu, pastore anatolia, pastore del Caucaso, pastore dell’Asia Centrale, cane da pastore di Charplanina, perro da presa canario, perro da canapo majoero, perro da presa Mallorquin. A queste razze andrebbero aggiunti i morfotipi: pit bull, pit bull terrier, american bull dog, pit bull mastiff e tutti i loro incroci. Il CSS segnala l’improcrastinabilità dell’introduzione dell’obbligo di una preliminare valutazione comportamentale per tutti i cani che vengono condotti in luoghi pubblici, così come già avviene in altri Paesi dell’Unione Europea. Le ASl dovrebbero essere poste in condizione di attivare questo servizio. Per una maggiore tutela della Salute Pubblica, andrà previsto l’obbligo contestuale di guinzaglio ( non del tipo estendibile) e museruola a tutti i cani di età superiore agli 8 mesi e con un’altezza al garrese maggiore di 30 cm, quando condotti in luoghi pubblici: giardini pubblici e aree pedonali che le autorità locali dovranno identificare. Guinzaglio e museruola non andranno applicati ai cani già sottoposti a test comportamentale e ovviamente a tutti i cani impiegati in attività di lavoro, agonistiche o di terapia assistita con animale. Per il cane brachicefalo che non può indossare la museruola basta il guinzaglio. Nessuna deroga per i cani già identificati come morsicatori, che dovranno anche indossare un collare fluorescente. La parola passa al Ministro Sirchia che, per ora, non ha preso decisioni ufficiali, ma si è limitato a dichiarare che il parere del CSS, per quanto autorevole, non è esecutivo.