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UNIVERSITA’, FNOVI AL CONVEGNO SISVET

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Alla tavola rotonda promossa dalla SISVET a fine settembre sui rapporti fra università e professione, il vice presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio ha sottolineato le difficoltà economico-occupazionali del settore: nel 2020 – ha detto - si delinea un contesto professionale caratterizzato da un numero eccessivo di professionisti che inevitabilmente competeranno in un mercato caratterizzato da una domanda (crescita occupazionale) imitata e comunque incoerente con l’offerta di prestazioni.Il professionista italiano accuserà in modo ancora più forte quello che già oggi lamenta e cioè:- un elevato numero di professionisti (la crescita del numero dei Medici Veterinari al 2020 sarà del 100%);- un fenomeno di sottoccupazione e disoccupazione (in Italia si prevedono tempi mediamente più lunghi di quelli degli altri paesi europei per trovare una occupazione stabile); - la difficoltà di inserimento sul mercato di nuove figure professionali;- una contrazione di alcuni settori professionali (la crescita del settore veterinario al 2020 sarà in Italia inferiore al 3%) conseguente alla diminuzione della produzione zootecnica e dei consumi di prodotti di origine animale; - una formazione poco attenta alle esigenze di mercato e caratterizzata da una generale carenza di conoscenze e specializzazione. Esaminando il caso Catanzaro – ha proseguito Penocchio -, se è vero (come è vero) che libera circolazione dei professionisti presuppone percorsi formativi convergenti, non si spiega né si giustifica l’istituzione c/o la Facoltà di Medicina dell’Università Magna Grecia di Catanzaro del quattordicesimo Corso di laurea in medicina veterinaria”. E sulle lauree brevi: “prendendo spunto dall’ultima nata, si chiede e vi chiede cosa farà un laureato in “Scienze dell’allevamento, igiene e benessere del cane e del gatto”? Ci risponde la brochure pubblicitaria del Corso: “svolgerà attività professionali di supporto al medico veterinario negli ambulatori, ospedali veterinari, stabulari e gattili pubblici e privati, per il mantenimento, la stabulazione e l’ospedalizzazione di cani e gatti. Non possiamo evitare di sottolineare come:- non si senta nessuna esigenza di disporre di tali profili professionali, né il mercato potrà mai recepire tali figure- vengano create nuove professioni senza che il mercato abbia alcuna necessità di quelle professioni; - non vi sia alcun bisogno di professioni fantasma, a rischio o fotocopia; - sia necessario ripensare a questi titoli da un punto vista etico, stante che è ingiusto indirizzare energie verso illusioni prive di ogni seria prospettiva occupazionale. E’ necessario – ha concluso Gaetano Penocchio - dotarsi preliminarmente di un sistema universitario adeguato alle necessità di formazione ed allineato agli standards europei, con la prospettiva di disporre di un insieme più ampio e diversificato di strumenti e competenze rispetto a quello disponibile oggi”. (fonte: ilprogressoveterinariofnovi.it)