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ANMVI: TEST AGGRESSIVITA’ AI LL.PP.

A parere dell’ANMVI, già sentita in CSS nel corso della prima riunione di fine settembre, in vista delle prossime audizione, il test comportamentale dovrà avere finalità di prevenzione dell’aggressività attraverso la responsabilizzazione e l’educazione del proprietario al rapporto zooantropologico. Per la miglior efficacia non potrà che essere svolto da un medico veterinario libero professionista che abbia conseguito una adeguata preparazione in fatto di medicina comportamentale, una disciplina che si basa su aspetti medico comportamentali che solo un sanitario è in grado di valutare. Dal punto di vista scientifico e clinico non esiste la possibilità di produrre attraverso un test certezze definitive e durature sul potenziale aggressivo o sulla non pericolosità del soggetto in esame, nel corso della sua esistenza. Dunque da nessun test può dipendere il definitivo esonero dall’obbligo o il suo contrario. Al contrario il test dovrebbe più opportunamente essere visto come una visita sanitaria di tipo medico-comportamentale finalizzata a responsabilizzare ed educare il proprietario a prevenire ed eventualmente correggere il potenziale aggressivo. Questo tipo di visita preventiva favorirebbe anche un miglior rapporto con il cane nei contesti domestico-familiari dove si registra il più alto numero di morsicature (75%) e dove il cane non può essere obbligato a guinzaglio e museruola. Il ruolo dei colleghi della ASL potrebbe essere quello di verifica formale e di controllo del certificato di visita rilasciato dal medico veterinario comportamentalista al proprietario che ha sottoposto il proprio cane a visita comportamentale ed ha quindi appreso gli elementi utili al possesso responsabile. La maggior parte dei Colleghi della ASL, nella situazione attuale, non avrebbero le competenze cliniche per svolgere la visita/test. Quanto all’ obbligo di identificazione dovrebbe essere previsto per tutti i cani, senza eccezioni, esclusivamente tramite il microchip. L’identificazione dovrebbe inoltre informare una Banca Dati nazionale ed informatizzata che oggi il nostro Paese non ha ancora istituito. L’anagrafe nazionale permetterebbe l’ immediata rintracciabilità del proprietario; il microchip, rispetto al tatuaggio, eviterebbe inoltre di occultare o falsare la proprietà. L’ obbligo di museruola e guinzaglio infine non dovrebbe dipendere genericamente dalla mole.