Una interrogazione parlamentare al Minsitro Moratti è stata predisposta in questi giorni dall’On Gianni Mancuso per far luce sulle ragioni alla base del decreto ministeriale che ha autorizzato, il 3 settembre scorso, l’attivazione del corso di laurea in medicina veterinaria presso l’Ateneo di Catanzaro. Secondo il parlamentare novarese, da tempo impegnato per una riqualificazione delle facoltà italiane, - “che sono troppe e formano troppi veterinari” precisa in un comunicato- il provvedimento ministeriale “ è esattamente l’opposto di quanto servirebbe per riordinare il settore veterinario”. Nell’interrogazione parlamentare, l’On Mancuso chiede di sapere “ su quali basi possa essere partita una iniziativa tanto illogica” ed in particolare se il Ministro Moratti “intenda affrontare l’emergenza veterinaria in Italia e , conseguentemente, anche in Europa”.
Le premesse alla base dell’interrogazione, sottoscritta anche dall’On Agostino Ghiglia, sono contenute in una indagine NOMISMA commissionata dall’ANMVI che viene inviata al Ministro Moratti in questi giorni. In particolare l’on Mancuso evidenzia il dato che al 2020 le possibilità occupazionali della veterinaria saranno del 3% a fronte di un incremento del 100% dei laureati, un dato “impressionante” che “conferma che i nuovi laureati non avranno alcuna possibilità di trovare lavoro nel settore”. Mancuso ricorda inoltre che la FNOVI e l’ANMVI hanno assunto una posizione contraria al decreto del 3 settembre e che anche la Conferenza dei Presidi delle facoltà di Medicina veterinaria si era espressa contro l’apertura di nuove facoltà. Mancuso conclude che “la realtà calabrese in campo zootecnico è modesta” e sottolinea che le risorse destinate a Catanzaro ridurranno il budget disponibile per le facoltà già esistenti.
Intanto l'Università di Catanzaro inserisce nel Manifesto Generale dell'A.A. 2003/2004 il corso in medicina veterinaria fra le lauree specialistiche dell'Ateneo.Il 5 novembre è la scadenza per la presentazione delle domande di immatricolazione.Non si tratterà di una facoltà, ma di un Interateneo, "in collaborazione con le Facoltà di Medicina veterinaria di Bologna, Bari e Napoli. L'iter di attivazione è ancora dichiarato "in fase di completamento".