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COMMISSIONE PIT BULL: NON CI SIAMO

Ieri pomeriggio i componenti della IV sezione del Consiglio Superiore di Sanità hanno convocato tre degli “esperti” esterni che sono chiamati a pronunciarsi sulla relazione fra aggressività e razze canine. Sono stati singolarmente convocati Laura Torriani (ANMVI), Pietrogino Pezzano ( ENCI) e Gianluca Felicetti (LAV). La sensazione che la Commissione abbia il compito di individuare in alcune razze il capro espiatorio del problema ieri si è rafforzata: il Ministro deve soddisfare l’opinione pubblica. Dalla prima riunione di ieri pomeriggio non è emersa la reale volontà di sviluppare un confronto tecnico-scientifico, ma si persiste nella conferma di un ordinanza che la professione veterinaria non può condividere. La Commissione sentirà comunque nei prossimi giorni altri “esperti”. I tempi sono destinati ad allungarsi. I membri della IV Sezione hanno chiesto al segretario ANMVI Laura Torriani se sia possibile individuare tipologie di cani in grado di arrecare maggior danno. “In questa direzione – ha chiarito Laura Torriani- il CSS vuole forse arrivare al concetto di “morsicatura grave”; se si parla di “mole” si vuole probabilmente individuare una gradualità del danno, indipendentemente dalla sua frequenza e dalla razza del cane”. A parere dell’ANMVI il concetto di “mole”, più trasversale rispetto a quello di “razza”, non può comunque essere adeguatamente affrontato: “servirebbero statistiche più corrette e più complete – ha aggiunto Laura Torriani- che attualmente il Ministero non ha”. Persistendo una logica discriminatoria, l’ANMVI esprime dunque assoluta contrarietà. Alle considerazioni sulla situazione italiana rispetto a quella europea, anch’esse oggetto delle valutazioni del CSS, Laura Torriani ha ribadito che in Italia i regolamenti ci sono e che “il vero problema è che non vengono fatti rispettare. Bisogna insistere sui programmi di educazione, anche nelle scuole: manca la cultura dell’animale, manca totalmente la responsabilizzazione del proprietario. Gli italiani non conoscono adeguatamente i loro cani. Una maggior conoscenza dell’animale potrebbe far ridurre gli episodi di danno. L’emergenza in cui il nostro Paese intende regolamentare la questione sposta in secondo piano aspetti che meritano invece massima priorità: l’anagrafe canina nazionale e la responsabilizzazione del proprietario”. In serata il Vice Presidente ANMVI Carlo Scotti ha informato il Sottosegretario Cursi dell’esito della riunione, confermando il parere negativo dell'Associazione sia sull’ordinanza, sia su quanto emerso in Commissione.