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PIT BULL, LA FNOVI SCRIVE A SIRCHIA

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Il Presidente della FNOVI, Domenico D’addario, ha firmato il 29 settembre una lettera al Ministro della Salute Sirchia sull’ordinanza ministeriale per la tutela dell’incolumità pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi. “Ancora una volta – scrive D’Addario- la voce dell’unico professionista che più di ogni altro ha competenza in materia non è stata, né preventivamente né successivamente, interpellata per coadiuvarLa a produrre un provvedimento che non avesse i caratteri dell’impulsività, dell’inefficacia e della inapplicabilità dimostrati dalla Sua Ordinanza”. L’ordinanza, si legge nella lettera, getta “nello sconcerto l’intero ambiente del settore dedicato agli animali da compagnia ma, nonostante questo, si continuano a registrare interventi, in ogni sede e contesto, nei quali ognuno esprime opinioni, in maniera più o meno spettacolare, senza che venga data la “parola” a chi giornalmente è professionalmente a contatto con i cani con il compito di curarne la salute, il benessere e, nel quadro della sicurezza sanitaria, il corretto rapporto con l’uomo”. Secondo il Presidente D’Addario “ l’opinione pubblica, ormai confusa e divisa tra il credere che alcune razze di cani siano “naturalmente” pericolose, con il rischio di un incremento degli abbandoni di cani” ha il “diritto di essere informata in modo corretto, e la corretta informazione potrà esserci solo se il Ministero da Lai presieduto prenderà atto della necessità di un confronto tecnico, alla presenza di esperti del settore, in primis i Medici Veterinari che si occupano di scienza comportamentale dei cani. Devo invece constatare come, ancora una volta, il Ministero sembri voler ignorare i consigli provenienti dal mondo professionale veterinario con tutte le sue specifiche competenze, nonostante la medicina veterinaria sia parte integrante del Suo dicastero”. La FNOVI ricorda inoltre al Ministro che “esiste già una legislazione, e ci si riferisce oltre al Regolamento di Polizia Veterinaria alla Legge n. 281 del 1991 per la lotta al randagismo, che ha istituito l’anagrafe canina obbligatoria e che, purtroppo, non ha ancora dato i suoi frutti perché ad oggi è in larga misura disattesa”. La Federazione- conclude la lettera- dichiarando la propria disponibilità alla programmazione di un incontro con gli interlocutori ritenuti più idonei e ad un supporto tecnico alla Commissione del Consiglio Superiore di Sanità” esprime la necessità “che l’Ordinanza in esame venga rivista”.