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IRAP, SI ATTENDE LA FINANZIARIA

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Sono parecchi mesi ormai che il ministero è continuamente sollecitato ad intervenire in modo chiaro e definitivo sul confronto sempre più teso fra mondo professionale ed Agenzia delle Entrate. Sono decine ad oggi le sentenze delle commissioni tributarie regionali e provinciali che accolgono i ricorsi presentati da liberi professionisti che ritengono di non dover essere assoggettati all'IRAP. La mancanza di un intervento autorevole del ministero sta creando una situazione insostenibile caricando le commissioni tributarie di centinaia di ricorsi che finiscono tutti, sia pur con sfumature diverse, accolti dalla giustizia tributaria. E' comprensibile che il ministero non voglia perdere i forti entroiti che l' IRAP rappresenta nel settore professionale ma a questo punto ogni ritardo ulteriore diventa inutile visto l'orientamento di tutte le commissioni tributarie. A questo proposito il vicepresidente della commissione Finanze della Camera, Maurizio Leo, ha sottolineato l'esigenza e l'urgenza che sia il legislatore nella prossima finanziaria a, fissare i parametri che rimettano ordine alla vicenda. " Occorre fare presto, dichiara Leo, per evitare danni per i conti dello Stato. Già l'anno scorso avevamo presentato un emendamento alla Finanziaria per fissare un tetto di beni strumentali ( 25 mila euro e assenza di dipendenti per essere esclusi dall'IRAP), che non fu accolto. Bisogna, però, mettere fine ad un contenzioso in cui l'Erario perde anche se ci sono dipendenti od organizzazioni ben definite.