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NUOVE FACOLTA’: UN ARTICOLO SU "LIBERO"

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In seguito alla notizia pubblicata su @nmvi Oggi, l’11 luglio scorso sulla smentita della nuova apertura della facoltà di medicina veterinaria a Palermo, Oscar Grazioli, sostiene che “le nuove facoltà di veterinaria sono inutili, negli altri paesi europei i veterinari escono dalle università mediamente più preparati dei nostri e riescono a trovare un lavoro dignitoso”. In un articolo, pubblicato sul quotidiano Libero di ieri, Oscar Grazioli scrive: “D'accordo, la notizia della nuova facoltà è stata ufficialmente smentita, ma le voci si rincorrono nei corridoi e nelle stanze buie delle università. In Italia esistono esattamente 13 facoltà di medicina veterinaria, il che è già uno scandalo al sole. Negli ultimi vent'anni le baronie universitarie, appoggiate da governanti corrivi, hanno preteso e ottenuto un numero di facoltà che nessun Paese può permettersi. Con il comparto agrozootecnico continuamente in ginocchio anche il lavoro per i veterinari cala, per i liberi professionisti. I dipendenti delle Asl hanno robusti ammortizzatori sociali, ed essendo legati al contratto dei medici ospedalieri, se la cavano egregiamente, una volta perché c’è la mucca pazza che fa crollare i consumi, l’altra volta per l’influenza dei polli, fatto sta che il numero di vacche, maiali, polli e tacchini non solo cala, ma si assiste ad una maggiore concentrazione in grandi aziende a ciclo chiuso che risparmiano sulla spese veterinarie con sempre più frequente uso di tecnici o laici che fanno capo ad un solo veterinario dirigente. Non parliamo del campo degli animali da compagnia. Bloccate le assunzioni nel pubblico impiego alla caterva di laureati che ogni anno esce dalle facoltà italiane, non resta che il mondo degli animali d’affezione. Il territorio italiano è costellato da una miriade di ambulatori dove spesso lavorano giovani sottopagati. Conosco decine di veterinari che fanno i mestieri più disparati per sbarcare il lunario. Pochi giorni fa è uscita su un giornale locale la notizia (poi smentita) che era all’orizzonte la quattordicesima facoltà di medicina veterinaria e che altre tre erano allo studio. Tanto per rendervi conto di quale politica adottano gli altri Paesi europei vi cito il nome della nazione e il numero delle facoltà di veterinaria: Grecia 2, Danimarca 1, Belgio 2, Germania 5, Francia 4, Olanda 1, Regno Unito 6, Norvegia 1, Svezia 1, Spagna 9. Adesso forse qualcuno riuscirà a spiegarsi perché i veterinari in Francia, Gran Bretagna, Danimarca, o Svezia escono dalle università mediamente più preparati dei nostri e soprattutto perché riescono a trovare facilmente un lavoro dignitoso. Per cortesia Ministro Moratti, non si faccia illudere come i suoi predecessori. Non c’è bisogno di nuove facoltà,. Ma di dimezzarle e renderne alcune seri centri di specializzazione. Non si illuda Lei o non illudiamo migliaia di giovani che si troveranno a chiederLe quale cottura preferisce il suo filetto”.