In questi giorni i giornali si danno da fare per informare i proprietari su come aiutare i loro animali ad affrontare le alte temperature estive. Al Corriere della Sera in edicola oggi il presidente dell’Ordine di Roma, Tullio Paolo Scotti, ha dato alcune indicazioni: “Prima fondamentale regola: non tenere mai gli animali in ambienti chiusi, piccoli e senza ventilazione. A cominciare dall’automobile: a volte può bastare il tempo che occorre a fare la spesa per provocare danni ad un cane. Bastano pochi minuti, cioè, perché venga un aumneto maligno del calore corporeo, che provoca sudori e colpi di calori molto pericolosi”. Ma come si riconosce un colpo di calore in un animale? -chiede il giornalista: “ Ci sono i sintomi classici dell’iperventilazione – risponde Scotti- la perdita di coscienza, il vomito, la diarrea e le mucose che diventano cianotiche ( lingua bluastra ad esempio)” Il rimedio è di “ immergere immediatamente l’animale in acqua mettendolo su un fianco. Subito dopo portarlo dal veterinario”. Quanto all’alimentazione, bisogna “stare attenti ai cibi: devono essere freschi. Si deve tenere presente che il caldo favorisce la produzione di germi e genera fermentazione, quindi attenzione al deterioramento dei cibi. In particolare al latte: mai lasciare la ciotola per un gattino sopra un terrazzo o esposta ai raggi del sole. Questo discorso vale anche per l’acqua, naturalmente. Con questo caldo la ciotola dell’acqua deve essere cambiata il più spesso possibile”.Ci sono animali più a rischio di altri?“Non tanto per la specie,ma per i colori – precisa il Presidente dell’ordine di Roma – soffrono di più gli animali che hanno il manto bianco o, in generale molto chiaro. E’ come un uomo che ha la carnagione chiara: sono molto più sensibili all’esposizione dei raggi ultravioletti. Bisogna quindi stare attenti a non esporli al sole e a non farli uscire nelle ore troppo calde”. ( Corriere della Sera, 12 giugno 2003)
