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FNOVI, CIRCOLARE SU ECM

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Sul sito Internet della FNOVI è stato pubblicato il testo delle linee guida per l’accreditamento dei provider e per la Formazione a distanza (FAD) emanate dalla Commissione Nazionale per l’Educazione Continua in Medicina. Ne dà comunicazione il Presidente D’Addario in una circolare inviata in questi giorni agli ordini veterinari spiegando che “dal testo del documento si traggono utili indicazioni per il futuro del sistema ECM, varato due anni fa dal Ministero della Salute e destinato a cambiare totalmente faccia dal 2004, grazie anche al decentramento alle Regioni dell’attività di accreditamento. Le linee guida –prosegue D’Addario- fissano in primo luogo la quota delle diverse tipologie formative cui ciascun professionista della sanità potrà accedere per mettere a frutto i 150 crediti obbligatori da acquisirsi in 3 anni a partire dal 2006, prevedendo in particolare che non oltre l’80% dei crediti potrà essere ottenuto con la formazione a distanza (Fad), destinata a rappresentare la soluzione più vantaggiosa per risolvere il problema della carenza in determinate aree del paese di adeguate offerte formative e superare le difficoltà ed ovviare ai costi dell’aggiornamento frontale. Verrà inoltre limitato l’utilizzo dei crediti ottenuti con la partecipazione ad eventi con più di 200 partecipanti e ottenuti su materie generali ed affini. L’obbiettivo del documento è quello di fissare i criteri che accrediteranno i provider e non i singoli eventi, delegando ai nuovi formatori di provvedere all’attribuzione dei crediti per gli eventi proposti. Questi provider professionali dovranno disporre di idonei elementi di organizzazione, di strutture e tecnologie adeguate, di una metodologia didattico formativa efficace con contenuti aggiornati e basati sull’evidenza scientifica. Scorrendo i requisiti necessari all’accreditamento risulta un’evidente difficoltà, da parte di taluni formatori (ad esempio gli stessi Ordini), di acquisire la certificazione di qualità per le procedure dell’attività formativa. Questo problema inserito in un sistema già complesso, comporterà, secondo previsioni del Ministero della Salute, la messa a regime di circa 2.500 provider contro i 7.600 organizzatori registrati nella banca dati nel corso del 2002”. Gli Ordini vengono invitati a porre la massima attenzione quando operano in veste di provider ECM:” per garantire oltre alla qualità dell’aggiornamento, metodologie didattico-formative efficaci ed evitare situazioni riconducibili ad un conflitto di interessi. Si ricorda – prosegue la circolare- che gli eventi d’aggiornamento organizzati con il supporto di aziende sponsors devono prevedere un programma scientifico indipendente: non sono ammesse dal sistema ECM relazioni di dipendenti o collaboratori delle aziende sponsors o relazioni che abbiano contenuti promozionali; eventuali interventi degli sponsors potranno essere previsti a latere del programma stesso. Nella divulgazione pubblicitaria del programma di aggiornamento dovranno essere sempre chiari e definiti i ruoli: dovrà quindi sempre essere evidenziato il provider (l’organizzatore, gestore e responsabile dell’evento nel sistema ministeriale), e lo sponsor. In occasione di programmi di aggiornamento con contenuti diversi da quelli deontologico-legislativi, è necessario garantire contenuti basati sull’evidenza scientifica. In questo caso l’aggiornamento professionale potrà più opportunamente, essere organizzato in collaborazione con Istituzioni (Università, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, ASL, ecc.) ed Associazioni scientifiche di settore che se ne assumeranno la responsabilità scientifica". Per il futuro gli Ordini avranno “sempre più una funzione di controllo e di verifica, sia sui crediti accumulati dagli iscritti che sulla correttezza e coerenza degli eventi formativi organizzati nel proprio territorio; in questo caso il sistema ECM prevederà, proprio per evitare conflitti di interesse, di limitare l’attività di aggiornamento degli Ordini a temi afferenti alla deontologia, alla legislazione, alle materie trasversali (es. informatica) e all’approfondimento di tematiche di interesse locale”.