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AVIARE, I VETERINARI SONO PREPARATI

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Si registrano circa trecento focolai di influenza aviare tra Lombardia e Veneto, le regioni più colpite dall’epidemia, dove si teme l’incattivirsi del virus e dove sono stati abbattuti finora rispettivamente 2 milioni e 3 milioni e mezzo di avicoli. La Regione Lombardia non ha registrato nessun sintomo della malattia nell’uomo. Secondo Giancarlo Belluzzi, Coordinatore dei Servizi Veterinari di Cremona e Vice Presidente AIVEMP, “il recente allarme sulla trasmissibilità di agenti infettivi dall’ambiente animale all’uomo non trova impreparati i veterinari pubblici; la morte sospetta del collega olandese, purtroppo, non fa altro che accentuare queste preoccupazioni. Da tempo, tuttavia, l’attività di prevenzione dei dipartimenti veterinari delle ASL è mirata a stabilire adeguate norme di biosicurezza che, insieme all’autocontrollo del titolare, forniscano un concreto baluardo alla disseminazione ambientale degli agenti infettivi. È proprio sulla scorta di questi principi che, in tema di influenza aviaria, le Regioni ed i veterinari delle ASL hanno emanato linee guida sul rispetto di severe norme di sicurezza sanitaria a tutela degli allevamenti e degli operatori di settore. Senza la dovuta osservanza di queste leggi sarà, da un lato, vietato allevare il bestiame e, dall’altro, godere di eventuali indennizzi da parte dello Stato”. Intanto, su richiesta dell’ISS la Lombardia ha iniziato ad effettuare prelievi su proprietari di allevamenti, tecnici e veterinari che sono stati a contatto di animali infetti. Il 12 maggio è prevista un’ispezione comunitaria in Lombardia di verifica del piano di vaccinazioni.