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AUTOMEDICAZIONE: CORSI ECM AI FARMACISTI

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Il Ministero della Salute vuole riconoscere al comparto dei farmaci da banco un preciso ruolo nell'ambito del Sistema Sanitario Nazionale''. E’ soddisfatto Angelo Zanibelli, Presidente dell'Associazione Nazionale dell'Industria del Farmaco di Automedicazione (Anifa) che a Cernobbio dichiara: '' in automedicazione il paziente non e' un soggetto passivo come chi acquista un farmaco prescritto, ma e' un soggetto attivo col quale va instaurato un dialogo e un rapporto di fiducia professionale. Per cio' vanno adottate tecniche e sistemi di relazione, di esposizione, di educazione permanente che rispondono a regole e comportamenti ben definiti''. ''Industria e farmacisti - ha concluso Zanibelli - dovranno percio' unirsi nell'unico obiettivo di fornire al cittadino un'educazione all'automedicazione e una migliore e moderna assistenza professionale''. “La notizia che i farmacisti si stiano attivando per aumentare le loro competenze e conoscenze come consulenti del pubblico per quanto riguarda i farmaci senza obbligo di ricetta utilizzati per automedicazione, può far temere un allargamento dei farmacisti nel settore delle cure veterinarie – commenta Aldo Vezzoni, Segretario FNOVI- Da più Colleghi è stata lamentata un'ingerenza dei farmacisti nelle cure degli animali, spesso con grave detrimento della tempestività di una diagnosi e di un trattamento adeguati eseguiti da un medico veterinario; oggettivamente, invece, non è possibile riconoscere al farmacista una competenza in medicina veterinaria, visto che questa disciplina non è contemplata nel loro piano di formazione universitaria, né sarebbero sufficienti a sopperire questa carenza di base la frequenza di appositi corsi ECM . La cura degli animali è di esclusiva competenza del medico veterinario, unica figura professionale in grado di conoscere le patologie animali, di saperne interpretare i sintomi e di saperne impostare il trattamento; allo stato attuale non è compatibile che altre figure professionali si improvvisino competenti in questo settore, se non usurpando la buona fede del pubblico, e certamente a danno della salute degli animali.