Il Direttore Generale Romano Marabelli ha incontrato ieri una rappresentanza dei veterinari coadiutori e si è personalmente impegnato a verificare presso il Dicastero competente le possibili soluzioni di una vertenza che coinvolge un centinaio di coadiutori in attesa di rinnovo del contratto di lavoro e a rischio di tagli di personale. Martedì prossimo il Tesoro dovrebbe pronunciarsi in merito e da giovedì 23 gennaio la questione potrebbe concludersi. Il problema è che i fondi stanziati per il 2003 non sono sufficienti a ripristinare le condizioni di impiego e di remuneratività degli anni precedenti. “Non abbiamo occupato il Minsitero perché si è impegnato con un verbale a sciogliere la questione dal punto di vista politico”- ha detto la portavoce dei veterinari coadiutori Angela Cammisa, spiegando all’ANMVI che attualmente alle frontiere si sopperisce faticosamente alle sole attività di routine e che i tagli del personale metterebbero seriamente a rischio l’attività di controllo sulle merci in entrata ( anche da paesi terzi) e sul benessere degli animali vivi che transitano nei Posti d’Ispezione Frontaliera. L’ANMVI e l’AIVEMP con un comunicato congiunto hanno nuovamente interessato il Sottosegretario Cursi, esprimendo apprezzamenti sulle trattative in corso e sottolinenando, nella nota inviata oggi, che la questione non va “solo risolta in un’ottica di condivisibili rivendicazioni sindacali, ma anche sul piano politico, non solo a beneficio dei Colleghi direttamente interessati, ma nell’interesse generale del Paese e della Categoria Medico Veterinaria”. ANMVI e AIVEMP chiedono al Ministero della Salute un ulteriore sforzo sul versante del rafforzamento e del consolidamento del ruolo e delle delicate mansioni svolte dai Colleghi impegnati nei PIF: “Non si tratta solo della salvaguardia di posti di lavoro – prosegue la nota- ma di altrettante porte che lungo tutta la penisola si aprono sulle frontiere, tanto al transito di animali vivi come di prodotti di origine animale”. La nota si conclude ricordando il traffico illegale di animali esotici importati irregolarmente e il commercio non adeguatamente controllato di cani e gatti dall’Est Europa.
I coadiutori sperano in un esito favorevole della vicenda, ma, in caso contrario, si dichiarano compatti e pronti ad iniziative di protesta di risonanza nazionale.