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LINGUA BLU E COMPENSI AI VETERINARI

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L'adeguamento tariffario c'è stato, ma l'obiettivo non è ancora raggiunto. In compenso, la campagna di vaccinazione contro la Blu Tongue partirà oggi. L'accordo è stato siglato l'altro ieri a Cagliari durante l'incontro tra l'assessore alla Sanità, Giorgio Oppi, e il direttivo dell'Ordine dei veterinari. I coadiutori avevano minacciato di incrociare le braccia qualora la Regione non avesse adeguato le tariffe previste per le vaccinazioni. La vicenda è stata illustrata ieri nella sede sassarese dell'Ordine. C'erano Andrea Sarria, presidente provinciale di Sassari, Sergio Pani e Ariana Pintori, presidente e vice dell'Ordine di Cagliari. «Abbiamo accettato la proposta dell'assessore perché siamo ancora in emergenza - hanno sottolineato -. Rispetto alle richieste questa è solo una minima parte».
In base all'accordo, i veterinari avranno dalla Regione un compenso lordo di 0,75 euro per ogni capo vaccinato, comprensivo delle imposte accessorie. La tariffa precedente, ferma al 1988, era di 0,67 euro. Ma i medici veterinari chiedono di arrivare almeno a 0,90. «Con quella cifra - spiega infatti Andrea Sarria - riusciremmo a sostenere le spese, tutte a nostro carico, e otterremmo un'equa gratificazione professionale».
Dopo i risultati raggiunti, anche gli allevatori sono convinti che il vaccino è l'unico rimedio in grado di debellare il morbo, ma per avere la giusta efficacia è necessario osservare alcune regole. La prima è il rispetto dei tempi: questa campagna doveva partire il 1º gennaio, ma è slittata di 15 giorni a causa del braccio di ferro con la Regione. Oggi, infatti, saranno praticati i primi vaccini. I capi in attesa sono oltre 2 milioni con un carico di 16.500 e capi a veterinario, come dire una media di circa 140 vaccini al giorno. Un'opera preziosa dovuta anche ai 120 coadiutori che affiancheranno i colleghi strutturati delle Asl. Tutto dovrà concludersi entro i primi di aprile. «Perché oltre quella data - prosegue Sarria - le condizioni climatiche favoriscono la diffusione del virus».
Ma qui sta il nodo: i veterinari, aldilà della gratificazione, chiedono un compenso adeguato a sostenere i costi, troppo elevati, di questa attività. Per raggiungere un allevamento i coadiutori percorrono diversi chilometri, spesso in condizioni di estremo disagio. Senza considerare che il trattamento deve essere eseguito nel periodo dell'anno più difficile sul piano climatico. A questo vanno sommate le spese vive: auto e carburante. «Tirando le somme- ribadisce Sergio Pani - raggiungiamo cifre astronomiche che con le attuali tariffe non riusciamo certo a coprire. Noi chiediamo un trattamento pari a quello di altri professionisti e ricordiamo alla Regione che siamo medici anche noi».
L'assessore Giorgio Oppi, dal canto suo, si è impegnato ad applicare una ulteriore integrazione in modo da arrivare quanto più vicino alle richieste degli specialisti. Ma la soluzione definitiva arriverà solo con la stipula di una convenzione: «Quello è l'obiettivo finale - hanno concluso i veterinari -, ma il timore è che la strada sia ancora molto lunga e difficile».( La Nuova Sardegna, 15 gennaio 2003)