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DIVIETO DI FUMO, BLITZ DEI NAS E 626

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A tutela dei non fumatori dal fumo passivo, dal 18 al 20 ottobre i Nas hanno effettuato un nuovo monitoraggio sul rispetto del “divieto di fumare in determinati locali”, secondo la normativa vigente (Legge 584/1975). In tre giorni, sono state effettuate 493 ispezioni, di cui 73 nell’Italia del Nord, 204 al Centro e 216 al Sud. Sono state accertate 96 infrazioni e altrettante persone sono state segnalate alle competenti autorità giudiziarie, sanitarie e amministrative. Come nei controlli precedenti, la maggior parte delle ispezioni è stata effettuata negli ospedali (177) o nelle altre strutture sanitarie (64). Ma i Nas hanno eseguito monitoraggi anche in uffici postali (108), sale di attesa di aeroporti e porti (35), sale corse (31), biblioteche (22), musei (20), cinema e teatri (19), metropolitane (14), sale da ballo (3). I Nas hanno colto a fumare “nei luoghi non consentiti dalla legge” 80 persone, di cui 38 negli ospedali e 21 nelle sale di attesa degli aeroporti, mentre 16 responsabili sono stati segnalati per aver omesso “di curare l’osservanza del divieto esponendo in posizione visibile i cartelli”, di questi 7 negli ospedali e 3 in altre strutture sanitarie. (dal comunicato stampa del Ministero della Salute del 22/10/2002) Riconoscendo le strutture sanitarie veterinarie fra quelle assoggettabili al divieto l’ANMVI ha inviato da tempo a tutti gli ambulatori un cartello recante il divieto di fumo, invitandone l’affissione nella sala d’attesa e nelle areee chiuse a libero accesso per la clientela. Ma il divieto di fumo, oltre a rientrare negli stili di vita indicati dal Piano Sanitario Nazionale , è riconducibile alle previsioni normative del Dlgs 626/94 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Al sito istituzionale di sicurezzapmi.it, realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro si ricorda che la circolare 28 marzo 2001"Interpretazione ed applicazione delle leggi vigenti in materia di divieto di fumo" elenca i locali per i quali vige il divieto di fumo e d interpreta in maniera estensiva, l’espressione “locali chiusi adibiti a pubblica riunione” riportata dalla legge 584/1975 (applicando una sentenza del TAR del Lazio). Inoltre “ il decreto 626/94 dà facoltà (e in un certo senso obbliga) il titolare a tutelare la salute dei lavoratori evitando l'esposizione al fumo passivo e quindi di imporre il divieto di fumare in tutti i locali di lavoro”.