• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295

LAURA TORRIANI A STRISCIA LA NOTIZIA

Immagine
Satira e giornalismo d’assalto fanno un passo indietro e Striscia la Notizia riconosce alla Categoria Veterinaria uno spazio di replica e di rettifica. Ieri sera, il programma ha trasmesso un’intervista a Laura Torriani, Vice Presidente dell’Ordine di Milano, nella quale la professione veterinaria ha potuto rispondere alle accuse infondate e diffamatorie lanciate da un medico di Aversa nella trasmissione del 3 maggio scorso ( cfr. link a piè di pagina). Nel servizio registrato nel pomeriggio di ieri la Torriani ha in pochi minuti risposto efficacemente a due domande mirate a consentire la precisazione del quadro normativo in cui si inserisce l’utilizzo del farmaco umano per la cura di animali e a respingere l’accusa di far ricadere sul SSN il costo del medicinale umano. Il conduttore Bonolis ha annunciato l’intervista con una premessa della redazione: “nel servizio non volevamo stigmatizzare il comportamento dei veterinari (…) volevamo solo evidenziare il diffuso malcostume di molti proprietari di animali che per non pagare il medicinale vanno dal medico di famiglia e si fanno prescrivere a proprio nome medicinali destinati invece ai loro cani e gatti”. Questa l’intervista: Striscia la Notizia: ( voce fuori campo del conduttore) “Perché ci ha chiamati?” Laura Torriani:“ Vi abbiamo chiamati per una precisazione perché vorremmo, come categoria veterinaria, informare il pubblico che noi siamo assolutamente autorizzati dalla legge italiana a prescrivere farmaci ad uso umano. Nel momento in cui la circostanza lo richiede la Legge 119 del ’92 ci autorizza legalmente a prescrivere i farmaci ad uso umano. Oltretutto i farmaci autorizzati per uso veterinario sono poche categorie di farmaci, quindi nel momento in cui dobbiamo preoccuparci del benessere animale dobbiamo, in una serie di circostanze, prescrivere per forza il farmaco ad uso umano perché non abbiamo a disposizione il farmaco veterinario registrato per i piccoli o per i grossi animali”. SLN: “Ma con questi farmaci prescritti per le persone e non per gli animali non si alterano le statistiche sulla spesa sanitaria?” L.T.: “Come veterinari non possiamo saperlo, nel senso che la responsabilità di una situazione come quella descritta l’altra sera dal medico e dal farmacista ricade in realtà sul proprietario che, diciamo, “imbroglia” il medico sostenendo di aver bisogno lui del farmaco e quindi il medico non sa per chi lo scrive, oppure il medico sa che il farmaco viene prescritto per un cane o per un gatto, per un coniglio o per un cavallo e nonostante questo emette una ricetta che grava sul SSN. Ma questa è una responsabilità esclusiva del medico che produce la ricetta. I veterinari non possono essere responsabili di cosa succede della loro prescrizione nel momento in cui esce dall’ambulatorio, dalla clinica o dalla struttura veterinaria”. L’ANMVI riconosce alla “voce dell’insolenza” di essere rientrata nei ranghi dell’informazione corretta, tuttavia ai propri legali non ha dato disposizioni di segno contrario a quelle dei giorni scorsi, in merito alla valutazione di un’azione legale nei confronti del medico che ha pretestuosamente sollevato la polemica.