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STRISCIA E LE ACCUSE DEL MEDICO

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Le parole con le quali il medico di Aversa ha diffamato i medici veterinari sono queste: “Alcuni veterinari prescrivono farmaci per curare malattie degli animali che vanno dalla bronchite alle malattie di cuore e della pelle utilizzando farmaci che si danno all’uomo su ricetta veterinaria, voglio dire ricetta intestata del veterinario , loro prescrivono farmaci che noi medici di base segnamo a Vito, Mino, ecc… Per gli animali esistono medicinali specifici”. A richiesta dell’intervistatore, il medico spiega poi che tutto questo si farebbe “ per favorire il padrone che ama sì il cane ma non al punto di cacciare di tasca quanto serve per pagare la medicina”, insomma a discapito del SSN: “ considerando quanti cani ci sono e quanti cani si assiste, senza saperlo si trova un buco nelle casse, notevole…”. Le prove? Il medico mostra alle telecamere alcune ricette veterinarie: “ne ho alcune, ma sono solo 4 e di 4 veterinari diversi e datate dal 2000 al 2001, quindi quando un paziente, proprietario di cani viene da noi e ci mostra ingenuamente questa ricetta noi ce ne accorgiamo e rifiutiamola prescrizione è chiaro!”. Ed è in farmacia che “il paziente si fa furbo”: “il paziente va a comprare il medicinale in farmacia dicendo che è per sé, lo compra in farmacia, viene dal medico e poiché in farmacia si sa, dopo aver messo un timbretto, una firma sulla ricetta si può eventualmente avere il rimborso da qualche farmacia, il medico lo segna pensando che sia per l’essere umano e non sa di aver curato un essere…animale”. La scena si sposta quindi in farmacia dove l’intervistatore chiede al farmacista se può confermare l'arrivo di ricette veterinarie con la prescrizione di medicinali ad uso umano invece che per animali. “Certo, arrivano” - , risponde il farmacista che aggiunge: “si vendono medicinali in maniera molto ridotta, la maggior parte sono medicinali per uso umano che vengono impiegati per gli animali”. I giornalisti di Striscia la Notizia, contattati dall’ANMVI subito dopo il servizio ( trasmesso il 3 maggio scorso) hanno successivamente riconosciuto alla Categoria diritto di replica, ritenendo di attribuire alle personali dichiarazioni del medico le accuse rivolte alla professione veterinaria ed esprimendo la volontà di voler ristabilire la correttezza dell'informazione.