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ABUSO DI PROFESSIONE, L’ORDINE PUO’ CHIEDERE I DANNI

ABUSO DI PROFESSIONE, L’ORDINE PUO’ CHIEDERE I DANNI
L'ordine professionale può costituirsi parte civile nel giudizio penale a carico di chi è accusato di esercizio abusivo della professione. Per la Cassazione, l'Ordine può chiedere i danni patrimoniali per concorrenza sleale. Il testo della sentenza.

Gli Ordini professionali hanno un'arma in più per difendere gli interessi della categoria che rappresentano. Possono infatti chiedere i danni, patrimoniali e morali, a chi è accusato di esercizio abusivo della professione costituendosi parte civile nel processo penale a carico dell'imputato.

Lo ha deciso la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 22144 del 3 giugno 2008, ha chiarito il tipo di danno sofferto dall' Ordine in questi casi. Secondo la Cassazione, infatti, si tratta non tanto di un patimento morale quanto di un danno patrimoniale, per concorrenza sleale subita su un certo territorio dai professionisti iscritti all'associazione di categoria. Infatti, i danni non patrimoniali, ha chiarito la quarta sezione penale, non possono essere chiesti autonomamente.

Il danno patrimoniale è stato identificato dai giudici, " con il pregiudizio che è causato dalla concorrenza sleale subita in un determinato contesto territoriale dai professionisti iscritti all'associazione di categoria, danno che va ad aggiungersi a quello consistente nell'offesa all'interesse circostanziato riferibile all'associazione professionale, in tal caso legittimata a costituirsi parte civile nel procedimento penale per ottenere il risarcimento o la riparazione non già di un danno soltanto morale, bensì anche patrimoniale". (Cassazione.net)

Allegati
pdf CASSAZIONE SENTENZA 22144.pdf