Filiera carni riunita in Regione: "operazione verità"

Valorizzare la salubrità del prodotto "carne lombarda e italiana". In Regione Lombardia un tavolo per rilanciare un prodotto "demonizzato oltre misura".

"Oggi Regione Lombardia si schiera a fianco dei produttori, lo dobbiamo fare su tutti i tavoli, insieme alle istituzioni nazionali e ai produttori"- Così l'assessore all'Agricoltura Alessandro Beduschi, che ha incontrato i rappresentanti della filiera produttiva della carne al completo: rappresentanze sindacali, grande distribuzione, produttori, allevatori e realtà associative.  "Serve un'operazione verità - ha detto Beduschi - che riporti la carne al riparo degli attacchi, ingiustificati, registrati in questi anni. Possiamo solo migliorare, partendo da dati aggiornati, e risultanze scientificamente condivisibili".

Scienza e comunicazione- Il tavolo di confronto convocato oggi ha ribadito la necessità  di "rilanciare la qualità del prodotto attraverso valori condivisi, parametri di sostenibilità certificati, promossi con campagne di comunicazione adeguate, in accordo con tutti gli operatori della filiera. E' ormai improcrastinabile difendere l'italianità di una produzione che è superiore a quella proveniente da altri paesi a partire da bontà, tracciabilità e sistema complessivo dei controlli".
"Il mondo scientifico - ha concluso l'assessore - torni indietro rispetto a una criminalizzazione ingiustificata. Sul tema della promozione, l'azione dell'istituzione è fondamentale perché il consumatore trovi orgoglio e sicurezza di un consumo che può essere sostenuto dalla scienza nel mondo della grande distribuzione.

I numeri del settore-  In Italia sono attivi 67.600 allevamenti di bovini (8.000 in meno rispetto a giugno del 2018), con 2 milioni e 400 mila capi (16.000 in meno rispetto sempre a giugno 2018). Piemonte, Veneto e Lombardia sono le prime tre regioni italiane, con la prima in testa alla classifica per la linea vacca vitello e le altre due leader nel bovino da ingrasso. Il 2003 ha registrato una forte flessione del tasso di autosufficienza nel consumo a causa delle importazioni di carne dall'estero, in particolare da Polonia, Francia, Germania, Spagna e Brasile.