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PIANO LUPO

La Regione Liguria chiede monitoraggio di cani inselvatichiti

La Regione Liguria chiede monitoraggio di cani inselvatichiti
Gli ibridi in Liguria rappresentano almeno il 30% degli avvistamenti di quelli che erroneamente sono ritenuti lupi.

"Ho proposto l’inserimento di attività che consentano il monitoraggio della presenza sul territorio dei cani inselvatichiti e dei cosiddetti ibridi, incroci tra cani e lupi, per poi procedere al loro isolamento". Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai in merito al Piano nazionale di gestione del lupo, attualmente al centro di approfondimenti in Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni.

"Gli avvistamenti di cani inselvatichiti e ibridi, spesso scambiati per lupi, sono frequenti in Liguria- dichiara Mai-  e la loro presenza crea notevoli danni sia all’agricoltura sia all’allevamento, attività indispensabile per l’economia del nostro entroterra che vogliamo tutelare attraverso un’efficace prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica”.

La proposta, inoltrata alla commissione congiunta Politiche agricole ed ambiente, riguarda l’intervento su cani inselvatichiti ed ibridi. “È necessario catturarli, sterilizzarli e contenerli in apposite strutture - spiega l’assessore Mai - Probabilmente l'ibrido e il cane inselvatichito sono le due specie più pericolose per i nostri allevamenti perché hanno acquisito maggiore familiarità con l’uomo e quindi sono più propensi ad avvicinarsi ai centri abitati. Gli ibridi in Liguria rappresentano almeno il 30% degli avvistamenti di quelli che erroneamente sono ritenuti lupi: il loro isolamento potrebbe essere una prima risposta al mondo della zootecnia e consentirebbe la riduzione degli episodi di attacco e uccisioni di capi di bestiame. Contestualmente continueremo a lavorare sulla prevenzione e la sensibilizzazione degli allevatori sui metodi di contenimento della fauna selvatica attraverso la dotazione di presidi come recinzioni e pastori elettrici”.