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CHIUSE LE INDAGINI

Corruzione e falso: veterinario Asl incassava per non controllare

Corruzione e falso: veterinario Asl incassava per non controllare
La Procura di Cuneo ha concluso le indagini che portarono all'arresto del veterinario dell'Asl Cn1. Addetto ai controlli sui bovini da allevamento e responsabile per il rispetto del Piano nazionale residui, avrebbe ricevuto in 5 anni (dal 2007 al 2011) 115 mila euro per trattamenti di favore nei controlli.
A questo sono arrivate le indagini della polizia tributaria della Guardia di Finanza, elementi nelle mani del procuratore capodi Cuneo che ha fatto notificare l'avviso di chiusura delle indagini al veterinario (già agli arresti domiciliari, ora libero).

Nell'inchiesta- riferisce il quotidiano La Stampa-  figurano altre sei persone fra cui il titolare di una società proprietaria di allevamenti.  Sono indagati anche per corruzione e falso.Al medico ad altri due proprietari sono stati contestati anche i reati di corruzione, falso in atto pubblico, falso ideologico e distruzione di atti.

Gli altri coinvolti sono un tecnico, dei macellatori e un altro allevatore. Nessun soccidario. Tutti, secondo la Procura, avrebbero collaborato per nascondere ai controlli sanitari il fatto che gli animali venivano trattati con sostanze illecite e dannose per la salute dei consumatori. 

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cuneo nel luglio 2012 hanno sottoposto a sequestro circa 6.400 vitelli a carne bianca, allevati nelle aziende. Dopo i controlli dei veterinari la maggior parte dei capi è stata dissequestrata: secondo i Finanzieri il numero di capi "dopati" è abbondantemente sotto il migliaio. Oltre agli animali nel corso dell'operazione, di cui ieri la magistratura ha comunicato la chiusura indagini, sono stati rinvenuti 313 flaconi di medicinali, e denunciate sette persone per l'adulterazione e la contraffazione di sostanze alimentari, e la vendita di sostanze alimentari non genuine. Un veterinario compiacente in diverse occasioni, in cambio di denaro, avvertiva in anticipo delle ispezioni, redigeva esiti falsi oppure distruggeva risultati di analisi positive ai test antisofisticazioni.
I militari avevano sottoposto a sequestro preventivo anche oltre 700mila euro. Sono state comminate sanzioni amministrative, per violazioni della normativa in materia di vigilanza sul commercio dei farmaci, per un ammontare complessivo di oltre 80.000 euro.