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MARCHE

TBC del cinghiale, la Regione rafforza i controlli e la bonifica

TBC del cinghiale, la Regione rafforza i controlli e la bonifica
Presto convocati i Servizi Veterinari. Il  Tavolo tecnico regionale: non c'è alcuna emergenza per la Tubercolosi dei cinghiali e dei bovini.
La situazione è sotto controllo e circoscritta a un singolo areale della provincia di Macerata: l'AtcMC1. La conferma è venuta dal Tavolo tecnico e istituzionale convocato dalla Regione, dopo il ritrovamento di resti di cinghiale lungo il fiume Esino, probabilmente abbandonati da bracconieri.

La Regione sta monitorando attentamente la questione della tubercolosi dei cinghiali (e bovina) in quanto potenzialmente trasmissibile all'uomo attraverso l'ingestione di carne e dannosa per l'economia regionale.
Il vero punto di debolezza del sistema è stato individuato nel bracconaggio: infatti, sono i bracconieri a fornire carne non controllata ai consumatori e ai ristoratori (che rischiano di essere altre vittime di questa situazione) con il rischio di infettare gli utenti.Invece, la caccia di selezione è sicura in quanto le squadre sono munite di veterinario che certifica le carni.

Su iniziativa dell'assessore alla Caccia, Paola Giorgi, che sta lavorando in equipe con i colleghi Mezzolani (Sanità) e Malaspina (Agricoltura), verranno immediatamente convocate le associazioni venatorie, gli ATC, le squadre per la caccia di selezione al cinghiale, le associazioni di categoria, le forze dell'ordine, i servizi veterinari, per concordare un'azione di rafforzamento dei controlli delle carni, di bonifica della malattia e di isolamento e punizione dei bracconieri che commettono un grave reato contrabbandando carne potenzialmente infetta.

Si è parlato di una "conferma", perché i controlli effettuati, negli anni, dal servizio Veterinario della Regione Marche, non hanno mai evidenziato criticità. Dal 1999 tutti i cinghiali cacciati vanno obbligatoriamente sottoposti a visita veterinaria (Asur), per il controllo della sicurezza delle carni. Dal 2008 al 2012 sono stati verificati oltre 47mila capi (una media di 10mila per anno), con 3 sole positività rilevate (3 cinghiali ammalati).

Da gennaio 2013 al 29 agosto gli animali controllati sono stati 3.136 e nessuno è risultato infetto. Anche le verifiche effettuate dal Corpo Forestale dello Stato, è stato riferito al Tavolo, non hanno rilevato criticità significative. L'esigenza vera, emersa dalla riunione, è quella di contrastare l'attività di bracconaggio che sfugge ai controlli veterinari, mettendo a rischio la salute della popolazione.
L'allarmismo emerso negli ultimi giorni – è stato ancora sottolineato – contrasta con una realtà regionale che vede due province (Ascoli Piceno e Fermo) esenti da Tbc con certificazione europea. Altre due (Ancona, Pesaro e Urbino) ugualmente esenti, con in corso la procedure di certificazione Ue, mentre il solo Maceratese segnala un focolaio di Tbc in un allevamento bovino di Matelica, nella stesso zona interessata nel passato (2005) da analogo focolaio.

Sempre al Tavolo regionale di giovedì 5 settembre è stato riferito che sono state avviate le operazioni di risanamento dell'allevamento coinvolto. E' stato emanato anche un decreto, a firma del presidente Spacca, per coordinare l'attività sul territorio di tutti i soggetti interessati al risanamento e alla sorveglianza epidemiologica, mentre uno specifico Tavolo tecnico è operativo dal mese di luglio per contenere il rischio di diffusione della Tbc tra gli animali allevati e la fauna selvatica del comprensorio infetto.

Alla riunione (convocata dagli assessori alla Caccia, Paola Giorgi, alla Veterinaria, Almerino Mezzolani, e all'Agricoltura, Maura Malaspina) hanno partecipato le Associazioni venatorie, i responsabili degli Ambiti territoriali di caccia, le Associazioni di categoria, le Forze di polizia, i Servizi veterinari.

E' emersa l'esigenza di rafforzare i controlli contro il bracconaggio, di potenziare le attività dell'Osservatorio epidemiologico, di rivisitare la normativa di prelievo dei cinghiali, di salvaguardare le esigenze del mondo venatorio e di quello agricolo. Lo strumento individuato è la prosecuzione dei lavori del Tavolo oggi riunito, in modo da dare voce a tutte le componenti coinvolte.