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LA PROPOSTA DI LEGGE

Professionisti, zero spese giudiziarie per il recupero crediti

Professionisti, zero spese giudiziarie per il recupero crediti
Estendere ai liberi professionisti il regime fiscale agevolato applicato alle procedure giudiziali per il recupero del credito. Lo propone un disegno di legge all'esame del Senato.

E' in corso in Commissione Giustizia al Senato l'esame di un disegno di legge di iniziativa di Fratelli d'Italia, primo firmatario il senatore Alberto Balboni, che cancella l'onere delle spese giudiziarie sopportate dalle libere professioni ordinistiche per il recupero crediti professioniali, entro la competenza di valore del giudice di pace. "Una misura - afferma Balboni- che aiuterebbe non poco i professionisti nella tutela delle loro ragioni". I professionisti - dichiara- "sono lavoratori deboli in quanto privi di adeguati strumenti di sostegno al reddito" e troppe volte rinunciano al recupero del credito professionale "anche per spese giudiziarie troppo alte".

L'agevolazione- Il disegno di legge Balboni  propone di applicare anche ai liberi professionisti il regime fiscale agevolato previsto per le controversie individuali di lavoro. "In queste ultime, come è noto, vige il principio di gratuità delle spese processuali"- fa notare il Senatore Balboni. E' dovuto soltanto l'onere di un pagamento unificato, quando non l'esenzione anche di quest'ultimo in presenza dei titolari di un reddito inferiore a quello previsto per l'accesso al gratuito patrocinio.  "Non vi è alcuna ragione- afferma- per non estendere le esenzioni dal pagamento delle spese processuali e le riduzioni delle medesime spese previste per le controversie di lavoro alle procedure di recupero del credito relativo a compensi professionali".

Danno erariale- "Il mancato pagamento del compenso professionale produce pure un danno all'erario- spiega Balboni. Il Senatore spiega infatti che per i professionisti vige il principio di cassa, ossia il reddito è costituito dai compensi effettivamente percepiti nel periodo d'imposta, detratte le spese sostenute nel periodo stesso nell'esercizio dell'arte o della professione  "Pertanto - afferma Balboni- il mancato pagamento di un compenso professionale, si traduce, per lo Stato, in mancata percezione del relativo onere fiscale, costituito da IVA, imposta IRPEF ed eventuale ritenuta d'acconto".

Inoltre, "il professionista recuperando il credito legato al suo compenso professionale, agisce per il recupero anche degli oneri fiscali gravanti sul compenso medesimo, quali l'IVA e l'eventuale ritenuta d'acconto, ed inoltre, conseguendo soddisfazione del diritto, l'importo recuperato va ad aumentare il patrimonio fiscalmente imponibile del professionista stesso, così realizzando un beneficio all'intera collettività".

DISEGNO DI LEGGE S567
Estensione delle esenzioni e riduzioni delle spese di giustizia previste per le controversie di lavoro alle procedure di recupero del credito per compensi delle professioni organizzate in ordini o collegi