Fauna selvatica incidentata: Cras affollati e senza soldi

“La scorsa settimana io ho trovato un leprottino di fianco a sua madre morta perché investita e l'ho dovuto portare in un CRAS”.
Ieri in Aula, l'on Paolo Bernini (M5S) ha portato una esperienza personale a sostegno del suo ordine del giorno. Durante l'iter legislativo sulle aree protette, il deputato ha chiesto al Governo di "predisporre un quadro normativo ad hoc per la gestione della fauna selvatica ferita o bisognosa di cure, per la riabilitazione e la sua reintroduzione in ambiente".

L'atto ispettivo è stato respinto dal Governo, rappresentato in Aula dal Sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, e dalla Camera dei Deputati

Negli intenti del parlamentare, l'auspicato quadro normativo, si sarebbe dovuto attuare "tramite centri di recupero di fauna selvatica, prevedendo vieppiù accordi specifici con i corpi di polizia nonché un opportuno finanziamento degli stessi ai fini dell'espletamento dei propri compiti".
Alla base della proposta la premessa che a fauna selvatica è patrimonio sotto tutela di Stato, ma ad oggi "la gestione della fauna selvatica tramite i centri di recupero" non è regolata da un quadro normativo omogeneo "e non esiste un sistematico coordinamento tra gli stessi e le forze di polizia".

Nel CRAS,  a cui si è rivolto l'On Bernini, "ci sono un sacco di animali all'interno- ha dichiarato il deputato- "la struttura è stata data dal comune, ma è una struttura che cade a pezzi e purtroppo non ci sono i soldi".

Il soccorso agli animali vittime di incidenti stradali è entrato nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, adottati con DPCM nel marzo scorso.