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TRAFFICO VIRUS?

Aviaria, De Vito in Aula sull'inchiesta de L'Espresso

Aviaria, De Vito in Aula sull'inchiesta de L'Espresso
Il Sottosegretario De Filippo ha risposto sul presunto traffico di virus: "Inchiesta frammentaria". Iter istituzionale regolare. Sul resto c'è il segreto d'indagine.

"Gli atti delle indagini- condotte dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni e sanità di Roma- sono coperti dal segreto ai sensi dell'articolo 329 del codice di procedura penale". L'Istituto Zooprofilattico delle Venezie " si considera estraneo a qualsiasi traffico illecito di virus ed ha sempre agito in presenza, cito, di autorizzazioni ministeriali e nel rispetto di modalità di distribuzione indicate dagli stessi piani di vaccinazione approvate dall'Unione europea. Ovviamente le domande e le risposte sono a verifica di alti organi dello Stato. Siamo in attesa"

Il Sottosegretario Vito De Filippo ha risposto in Aula all'interrogazione dell'On Marialucia Lorefice in in relazione "ad un traffico internazionale di virus" oggetto di una inchiesta de l'Espresso in edicola venerdì 4 aprile. Riprendendo i contenuti del settimanale, l'interrogante On Marialucia Lorefice afferma nel suo atto che "il sospetto avanzato dagli investigatori dei nuclei antisofisticazione è che ci sia stato un business delle epidemie che viene attuato attraverso una cinica strategia commerciale".

L'inchiesta di cui parlano l'Espresso e di riflesso l'interrogante, è stata aperta dagli investigatori americani, su dichiarazioni di un esponente di una multinazionale farmaceutica, il quale avrebbe ricevuto illegalmente nella sua casa italiana ceppi patogeni di aviaria, poi venduti ad aziende statunitensi. Nel 2005 la Homeland security Usa ha trasmesso i documenti ai carabinieri del nucleo antisofisticazione, che già si erano occupati a Bologna "di un'organizzazione criminale dedita al traffico di virus ed alla produzione clandestina di vaccini". Il manager della farmaceutica – sempre stando all'atto parlamentare- avrebbe avuto contatti stretti con l'Izs delle Venezie, tanto che nell'elenco degli indagati figurano, "a detta de l'Espresso", tre scienziati al vertice dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Padova.

Inchiesta 'frammentaria'- Nella sua articolata cronistoria della vicenda-aviaria, il Sottosegretario De Filippo ha parlato di inchiesta "frammentaria". L'articolo pubblicato da L'Espresso, ha detto in Aula,  "ricostruisce, secondo noi, in maniera un po' frammentaria i diversi eventi epidemici di influenza aviaria del pollame- ha dichiarato De Filippo- senza tener conto degli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea e dalle regole internazionali in materia di sanità animale e di commercio degli animali vivi e dei loro prodotti, e ricomprende un periodo di tempo tra il 1999 e i nostri giorni". L'epidemia occorsa in Italia tra il 1999 e il 2000, sostenuta dal virus H7N1 altamente patogeno, aveva fatto registrare 413 focolai, determinando l'eliminazione di quasi 16 milioni di volatili, con costi diretti di circa 130 milioni di euro, indennizzati al 100 per cento e costi indiretti stimati in circa 500 milioni di euro. Per evitare l'ulteriore diffusione in aree ad alta vocazione avicola si fece ricorso ad un Piano di vaccinazione di emergenza, approvato dalla stessa Unione europea. "Ogni attività messa in atto negli anni- ha aggiunto- viene sempre condivisa con le istituzioni comunitarie e la comunità scientifica internazionale".

Autorizzazioni e procedure in linea con la UE- De Filippo ha inoltre chiarito che "sono state rilasciate, a far data dal 1 gennaio 2005, dieci autorizzazioni all'introduzione in Italia di virus influenzali aviari e/o di materiale biologico contenente gli agenti medesimi, a differenti enti di ricerca scientifica pubblici, anche diversi dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, citato dall'interpellante, e ad aziende private, sempre nel rispetto, a verifica e valutazione anche delle indagini in corso, delle regole descritte. Per gli aspetti di propria competenza, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha inteso precisare, con la comunicazione che è agli atti, di essere estraneo ai fatti in questione e di avere sempre operato nel massimo rispetto delle disposizioni normative vigenti, autorizzatorie e di sicurezza nel trasporto del materiale". Quanto alle prove di valutazione sui vaccini e alla distribuzione di questi ultimi e dei ceppi virali, il Sottosegretario ha fatto riferimento ad atti e piani "ordinari o di emergenza", semrpe "approvati dai competenti organi dell'Unione europea in relazione alla situazione epidemiologica ed alla possibilità dell'introduzione nel territorio europeo di sottotipi del virus ad alta patogenicità".
Quanto all'autorizzazione all'immissione in commercio di vaccini dell'influenza aviaria, "essa è rilasciata a seguito di richiesta di aziende farmaceutiche, solo dopo la valutazione della documentazione relativa al dossier di registrazione, effettuata dal Ministero della salute con il supporto scientifico della Commissione consultiva del farmaco veterinario. Negli anni considerati dall'interpellanza "sono stati autorizzati due soli vaccini per l'influenza aviaria", con autorizzazione rilasciata "a ditta diversa" da quella citata dall'inchiesta e dall'interrogante.

Nessun avviso di garanzia-  De Filippo, ha inoltre precisato che  "il direttore generale, legale rappresentante dell'Istituto, segnala che non ha ricevuto informazioni di garanzia e nemmeno il personale citato nell'articolo de l'Espresso. Per quanto concerne il periodo in considerazione, ovvero a partire dall'anno 2005, l'Istituto, tramite il Centro nazionale referenza per l'influenza aviaria, ha svolto le seguenti attività su specifiche richieste ed autorizzazioni del Ministero della salute: prove di valutazione sui vaccini prodotti da ditte esterne contro l'influenza aviaria dei polli e dei tacchini, al fine di valutarne l'idoneità per la fornitura del vaccino stesso da parte delle ditte; pareri tecnico-scientifici in merito all'introduzione di virus influenzali e importazione di vaccini da altri Paesi; ricezione di informazioni e notizie relative alla disponibilità di fornitura dei vaccini da parte delle ditte produttrici, acquisizione, stoccaggio e distribuzione dei vaccini stessi; distribuzione dei ceppi virali alle ditte richiedenti".