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A OTTOBRE

Evasione IVA, Ue annuncia la più grande riforma di sempre

Evasione IVA, Ue annuncia la più grande riforma di sempre
Mancato gettito "a livelli intollerabili". I dati nazionali in uno studio europeo in vista delle proposte di riforma del sistema IVA che saranno presentate in ottobre.
Sono 152 miliardi gli  euro persi nel 2015 dai paesi dell'UE, il 12% del gettito europeo atteso. I dati dimostrano che "la riforma dell'IVA è quantomai urgente", una riforma "seria che permetta agli Stati membri di utilizzare integralmente le entrate IVA per i propri bilanci". Queste le somme tirate dalla Commissione Europea in un comunicato che analizza il Vat Gap, il divario fra le entrate di IVA attese e quelle effettivamente incamerate dalle Finanze nazionali.

Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha così commentato lo studio sul divario dell'IVA finanziato dalla Commissione (full study). P: "Gli Stati membri non dovrebbero accettare questi livelli sconcertanti di perdite di entrate IVA. La Commissione sostiene gli sforzi volti a migliorare la riscossione dell'IVA in tutta l'UE, ma le norme vigenti, che risalgono al 1993, sono ormai obsolete. A breve proporremo il rinnovo delle norme che disciplinano l'IVA sulle vendite transfrontaliere. La nostra riforma contribuirà a ridurre dell'80% le frodi IVA a livello transfrontaliero, permettendo agli Stati membri di reintegrare nelle proprie casse il denaro di cui hanno estremo bisogno."

Gap italiano di 35 miliardi di euro- La riscossione dell'IVA a livello nazionale varia notevolmente tra i diversi Stati membri. I divari dell'IVA più significativi sono stati registrati in Romania (37,2%), in Slovacchia (29,4%) e in Grecia (28,3%). I divari più esigui sono invece stati osservati in Spagna (3,5%) e in Croazia (3,9%).
In termini assoluti, il divario dell'IVA maggiore (35 miliardi di euro) è stato quello dell'Italia. Il divario dell'IVA è diminuito nella maggior parte degli Stati membri.
I miglioramenti più significativi si sono verificati a Malta, in Romania e in Spagna, mentre sette Stati membri hanno registrato incrementi più modesti: Belgio, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Finlandia e Regno Unito. In Italia il Vat Gap è sceso solo di quattro punti- passando dal 30% del 2011 al 26% del 2015-  in assenza- si legge nello studio - di riforme strutturali dell'imposta.
Evasione, frodi, bancarotta, insolvenze e cattiva gestione fiscale sono all'origine del Vat Gap, unitamente alle attività della criminalità organizzata.

In ottobre la Commissione europea presenterà le sue proposte per arrivare a quello definisce "il più significativo aggiornamento della normativa IVA dell'UE degli ultimi 25 anni". La lotta alle frodi in materia di IVA dovrebbe diventare più facile e la riscossione dell'IVA più efficiente.