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LA REAZIONE DI ANDRIUKAITIS

OGM: tutto da rifare dopo la bocciatura del Parlamento Europeo

OGM: tutto da rifare dopo la bocciatura del Parlamento Europeo
Respinta la proposta di regolamento che avrebbe permesso ai singoli Stati membri di vietare l'uso di alimenti e mangimi OGM.
La bocciatura di ieri al Parlamento Europeo è una delle più significative sconfitte mai subite dalla Commissione le cui proposte difficilmente vengono rigettate in toto dagli eurodeputati.  Invece ieri, il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare un nuovo progetto di legge, respingendo la proposta formulata a marzo di quest'anno. Il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis ha fatto presente che la Commissione europea non ritirerà la proposta legislativa, ma ora dovrà essere ridiscussa dai ministri europei.

Le ragioni del no- "Il voto  inviato alla Commissione europea un chiaro segnale- ha affermato il relatore Giovanni La Via (PPE, IT) la cui raccomandazione di respingere la proposta è stata approvata con ben  579 voti favorevoli, 106 voti contrari e 5 astensioni. "Questa proposta - ha ribadito La Via- potrebbe andare contro ciò che si è ottenuto con il mercato unico e con l'unione doganale".
Il relatore ha anche spiegato che sono state espresse serie preoccupazioni circa la mancanza di qualsiasi analisi d'impatto, sulla compatibilità della proposta con il mercato unico e ne è stata anche messa in discussione la sua reale attuazione. "Non è stata fornita nessuna valutazione sulle potenziali conseguenze o su altre opzioni percorribili. Credo che questa proposta potrebbe avere conseguenze negative sull'agricoltura comunitaria, che dipende fortemente dalle forniture di proteine provenienti da fonti OGM- ha concluso-  e potrebbe anche avere effetti negativi indiretti sulle importazioni. Infine, sussistono preoccupazioni circa la possibilità che questa proposta possa essere applicata, poiché non ci sono controlli alle frontiere nell'UE".

Scenari possibili- La scelta di consentire agli Stati Membri di limitare o vietare la vendita e l'utilizzo sul proprio territorio di alimenti o mangimi OGM già approvati a livello UE è parsa "irrealizzabile" al Parlamento Europeo, oltre che un viatico alla reintroduzione di controlli alle frontiere tra i Paesi favorevoli e quelli contrari agli OMG.
La Commissione ha suggerito che questa proposta dovrebbe essere modellata sulla falsariga di un'altra legislazione europea, quella sulla coltivazione degli OGM, che è entrata in vigore a inizio aprile di quest'anno. Tali norme permettono agli Stati membri di vietare la coltivazione sul proprio territorio degli OMG approvati a livello europeo.
La differenza è che, mentre la coltivazione ha luogo necessariamente sul territorio di uno Stato membro, il commercio di OGM supera le frontiere nazionali. Questo significa che un divieto nazionale "sulla vendita e sull'utilizzo" potrebbe essere difficoltoso o impossibile da far rispettare, senza reintrodurre controlli alla frontiera sulle importazioni.